lunedì 23 dicembre 2013

I miei auguri di Natale

Presepe di sant'Eustachio
“Di troppo rigore si muore”. È lo slogan che rimbalza da un punto all’altro dell’Europa contro le forti restrizione economiche, la tassazione esosa, il giro di vite finanziario. Si muore anche per asfissia da corruzione, da frode fiscale, da mafie, da degrado politico. Ma soprattutto, mi sembra, si muore di sfiducia e di perdita di speranza nel futuro, frutto del ripetersi e dell’amplificarsi quotidiano e capillare di queste notizie di morte. Prima montano lo sdegno e l’ira, poi la vergogna rassegnata d’essere italiani, infine la minaccia di lasciare il Paese, fino a lasciarlo veramente. Ora che arriva Natale, l’unica, legittima preoccupazione è il calo dei consumi.
Forse sarebbe l’ora di alzare lo sguardo e, almeno a Natale, guardare Natale per quello che esso effettivamente è, una grande buona notizia: Dio viene tra noi. E ditemi se questo è poco.
Va riavviata la ruota del lavoro, agevolato l’accesso ai finanziamenti, incentivato il mercato immobiliare, ma non basta per non morire. Per non morire, anzi per tornare a vivere con la passione della vita, occorre ritrovare le motivazioni del vivere. Non si tratta di mettere la testa nella sabbia, secondo la politica dello struzzo, per non vedere le cose che non vanno. Si tratta di guardare oltre, più avanti. E Natale insegna.
Natale in via del Corso
Se Dio avesse scelto un luogo che offriva migliori opportunità di lavoro, non si sarebbe incarnato alla periferie dell’impero e non avrebbe preso residenza a Nazareth, “da cui non può venire niente di buono”, come si diceva allora (sembra di ascoltare quello che si di oggi dell’Italia); sarebbe nato a Roma. Ha scelto di riscattare un popolo, una nazione immettendovi fermenti di idee nuove, propositive, pagando del suo.
Natale insegna che la semplicità della vita, perfino la povertà, possono essere vissute come una opportunità contro un egoistico superfluo ingombrante che illude di offrire pienezza e lascia invece il vuoto. Insegna che la famiglia è un valore insostituibile, come lo è il lavoro, l’ascolto di voci d’angeli che dall’Alto, invitano alla pace… A Natale Dio ha scelto semplicemente di vivere, perché crede che vale la pena vivere.

2 commenti:

  1. Anche se il Natale del Signore ci potrebbe rendere coscienti della differenza tra la realtà e la vita che Gesù è venuto ad inaugurare ,noi ci auguriamo che questa v i t a abbia inizio nel cuore di ciascuno e possa sbocciare tra noi al più presto . B U O N N A T A L E da Pierangela

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  2. Grazie P. Ciardi:
    Auguri... Buon Natale!!!.

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