venerdì 11 giugno 2010

ATTRAVERSO IL DESERTO DI GIUDA / TERRA SANTA 6

Avremo anche la suite, ma certo non ce la godiamo. Viaggiamo da giorni a un ritmo intensissimo, partendo presto la mattina. Così anche oggi, pensando di dover aspettare chissà quanto tempo al passaggio del muro. Invece oggi per Betlemme non c’è anima viva, è venerdì, giorno di festa per tutti i musulmani.

Prima meta a Batania, la casa di Marta, Lazzaro e Maria, dove celebriamo la messa. Pare ancora di vederlo, Gesù, tornare stanco da una giornata passata a Gerusalemme, nel tempio, a discutere con scribi e farisei, a parlare alla gente, compiere miracoli. Qui trova la pace della notte, l’amicizia di persone fidate, la cena di Marta, l’ascolto attento di Maria… e pensare che anche noi, ogni giorno possiamo accoglierlo in “casa” nell’Eucaristia come in quanti hanno bisogno di amicizia, di accoglienza…

Iniziamo poi la discesa verso Gerico, giù nella grande depressione del Giordano.La traversata del Deserto di Giuda oggi è una passeggiata, grazie alla bella autostrada, ma al tempo di Gesù doveva essere una bella avventura. Ricordiamo la parabola del buon Samaritano ambientata tra queste colline nude. Dalla strada si vedono gli accampamenti dei beduini oggi non più nelle tende ma nelle baracche. Come faranno a pascolare i loro greggi in tanta aridità?

A Gerico l’immancabile visita all’enorme sicomoro che ricorda quello su cui salì Zaccheo, ma l’antica città è qualche chilometro più in là dell’attuale, sotto il monte delle tentazioni che si innalza roccioso, abitato, oggi come nei primi secoli cristiani, da monaci che hanno punteggiato di monasteri l’intera Palestina.

Intanto il venticello fresco che ci ha accompagnato questi giorni ha lasciato il posto ad un caldo torrido e a un sole che picchia implacabile, incapace tuttavia di domarci.

Dopo pranzo visita agli scavi di Qumran e alle grotte dove furono ritrovati i famosi rotoli del Mar Morto. Disquisizioni dotte sulla natura dei reperti archeologici: il monastero della comunità di Esseni? Una azienda di cosmetici? E sono possibili contatti degli Esseni con Giovanni Battista, con Gesù?

Arriva il momento del primo intervallo dopo questi giorni intensissimi: un bagno nel Mar Morto. Si fa a gara a infangarsi (letteralmente, non a parolacce, e con i “buoni fanghi terapeutici…), ma guai a schizzarsi, bruciore degli occhi garantito. Meritato momento di relax.

Testo e contesto

È iniziato la coppa del mondo. Israele non sarà presente. Qui tutti tifano già per l’Italia. Lo fanno le turme di venditori ambulanti che ci assale ogni volta che scendiamo o saliamo dal pullman e nei posti più impensati (tifo un po’ interessato?), ma fanno tifo per l’Italia anche il personale degli alberghi e dei ristoranti.

Ancora sul commento provocatorio sul perché di un pellegrinaggio in una terra che non è santa. Scrive Elisabetta, una italiana sposata con un arabo palestinese e ora residente in Israele: «Perché si dovrebbe visitare la Terrasanta? Ognuno può avere i suoi motivi, ma se si dice che non si viene qua per la guerra perché è una terra brutta o imbruttita, questo non è giusto. Un cristiano o un uomo che ama conoscere la verità (o la Verità) ha un motivo in più per venire qui. Oltre che vedere luoghi che ci appartengono perché sono quelli delle nostre origine ebraiche e quelle del Cristianesimo, che fanno rivivere le tappe del viaggio terreno di Gesù e lo riempiono di senso, Inoltre qui in Israele e in Palestina (come noi amiamo chiamarla, anche se viene detta anche: territori occupati o territori dell'autorità palestinese) si entra nella storia contemporanea, si vive nella piaga tanto incomprensibile a chi sente solo dalla Tv di questo "conflitto", si vive in una Via Crucis quotidiana facendosi uno con i palestinesi. (Qui ad onor di cronaca il dramma sta non solo nell'occupazione ma sono tanti altri i problemi sociali, politici).
Bisogna avere la fortuna di guardare con sguardo attento e animo aperto a cogliere quel tanto che sta dietro a quel soldato che controlla al check point e che è solo un ragazzo che esegue gli ordini. Quel singolo soldato che i pellegrini hanno modo di incontrare è l'unico contatto con la storia contemporanea e con una delle tante piaghe di questa terra. Il cristiano è un uomo controcorrente che non deve coprire i suoi occhi di fronte alla realtà.
Veramente quanto Chiara ci ha insegnato di Gesù abbandonato e della croce qui si concretizza, e viene una stretta al cuore.

Personal box

Continuo a presiedere la messa e a fare omelia, a parlare sui pullman, un giorno su uno un giorno sull’altro, a guidare il rosario commentato… e pensare che non mi sono fatto prete diocesano per non guidare i pellegrinaggi!

1 commento:

  1. Quel deserto... terribile e meraviglioso... affascinante, bellissimo!
    Luogo sicuramente di solitudine, ma fuor di ogni dubbio di incontro...
    Lì non mi sono sentito solo! Quasi un abbraccio cosmico che legava me e chi era con me ad una dimensione sostanziata di divino.
    Sono con voi!
    Gigi

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