domenica 24 gennaio 2010

La Parola di Dio nella Vita di Teresa di Gesù



È sempre una gioia per un professore veder portare a termine una tesi di dottorato, specie quando costituisce un contributo di valore come quella di Rossella Martino, discussa al Claretianum il 22 gennaio, dal titolo "La Parola di Dio nella Vita di Teresa di Gesù". Titolo volutamente ambiguo perché si addentra nell'intreccio tra la Vita della Parola, la Parola stessa in quanto Verbo, e la vita della santa: un costante richiamo sul quale la studente gioca abilmente con l'ambiguità stessa del termine "vita", ora intesa come il libro di Teresa che porta questo titolo, ora come la Vita del Verbo fatto Parola, ora come la vita di Teresa trasformata in vita della Parola, in vita della Parola. Da analisi letteraria lo studio si sublima in teologia spirituale.
Nel giudizio ho scritto, tra l'altro,
«Un ricamo sottile,
un movimento delicato e leggero,
una meditazione contemplativa".
In un tempo nel quale la Parola di Dio sembrava "andare in esilio", Teresa mostra quanto invece continuasse ad essere in casa anche nella Chiesa cattolica. Mentre alcuni teologi, anche di rilievo, come Melchior Cano, asserivano che le donne non avrebbero mai dovuto prendere in mano la Bibbia perché per loro la Scrittura è un cibo pericoloso, la Chiesa, in Teresa di Gesù, andava dritta per la sua strada, attingendo abbondantemente alla fonte della Parola di Dio, convinta – e sono appunto parole del grande dottore di Avila – che «tutto il danno che si trova nel mondo dipende dal non conoscere la verità della Scrittura con chiara verità». Parole queste che, secondo la sua testimonianza, «venivano dalla stessa Verità».

1 commento:

  1. Speriamo vedere presto pubblicato questo lavoro.
    José-Damián

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