In riposta al mio blog di ieri su p. Agostino Iaderosa, cominciano ad arrivare le prime testimonianze:
- Uomo mite, semplice, vicino alla gente; per questo in Uruguay tutti gli volevano bene.
- L’ho conosciuto anch’io in Uruguay. Era una santa persona, non l'ho mai sentito parlare in negativo, dava sempre il positivo di tutti. Sono sicura che non ha sbagliato la strada. Sarà in cielo.
- Ringrazio Dio di aver conosciuto padre Agostino. Indimenticabili le varie missioni compiute insieme a lui e le preghiere del rosario recitate insieme.
E proprio dall’Uruguay scrivono:
- Gli voglio tanto bene. Per
me è stata la persona che mi ha accompagnato quando ero giovane. In parrocchia
era bravissimo. Le sue parole erano molto semplici ma colpivano al cuore. Andava
dai malati, ma dato che era molto timido non sapeva cosa dire; stava
semplicemente con loro: era una presenza importantissima. Era una persona sulla
quale si poteva contare. Quando c’era qualcuno che doveva andare all’ospedale lo
accompagnava con la sua macchina. Così portava i catechisti a Montevideo per i
corsi. Un bravissimo missionario, una persona di fiducia. Molto semplice, ma sempre vicino alle persone.
- Padre Agostino! Timido, umile, che riparava tutto. E la pizza con l'impasto lasciato a riposare! Ogni volta che faccio la pizza mi viene in mente il suo consiglio.
- Caro padre Agostino! Con la sua timidezza, che è svanita col
tempo e la fiducia. L'Oblato dei quattordici mestieri: ti riparava sempre quello
che era guasto o faceva funzionare ciò che non funzionava. Grande compagno
nella missione e nella lotteria parrocchiale a San Rafael. Il cuoco della pizza
dall'impasto lasciato a riposare... Tante esperienze... Un grande Oblato. Senza
dubbio sarà ben accolto in Paradiso!
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