I martiri Oblati spagnoli |
Michele
Longobardi da Roma mi scrive.
Anche se con un ritardo di due settimane, ci tenevo a scriverti due righe a
margine del convegno” Oblazione e Martirio” che abbiamo vissuto a Pozuelo dal 3
al 6 maggio scorsi.
“Un momento di grazia” se
così lo posso riassumere.
Un “momento” perché è durato poco, tre giorni intensi ma con i giusti spazi
per conoscersi di più e per fare famiglia.
“Grazia” perché ho veramente gustato, assaporato e respirato negli Oblati e
negli altri partecipanti quel desiderio di donarsi lì dove siamo chiamati a
vivere. E anche perché non avevo i figli al seguito.
Sono sposato da 14 anni e abbiamo tre figli di 13, 10 e 7 anni. Che vita!
Ogni giorno non è mai uguale a un altro e non ci si ferma mai.
Sono cresciuto nella parrocchia degli Oblati a Roma e grazie ai tanti Oblati
che si sono succeduti, e qualcuno deceduto, e al cammino nel Movimento
Costruire negli anni giovanili, ho potuto condividere con tanti giovani, anche giovani
che sono diventati Oblati, momenti di formazione, di missioni popolari e
giovanili.
Essendo poi un tecnico di reti telefoniche e trasmissione dati, volentieri
sono andato in Romania, a Gesso, Marino, le comunità omi di Roma, il
Consultorio La Famiglia per installare nuovi centralini e risistemare
alcuni disagi tecnici. Anche questo è esprimere il senso di famiglia.
Il Convegno… Dopo una prima ventata di entusiasmo, rileggendo il titolo “Oblazione
e martirio” non sprizzavo più tanto di gioia. In particolare la parola
“martirio” mi faceva pensare a una certa pesantezza degli argomenti che
potevano essere trattati.
Grazie p. Fabio perché hai saputo scegliere le persone più azzeccate e i
temi che mi hanno fatto (ri)scoprire un lato del carisma oblato così bello:
donarsi all’altro (oblazione) e testimoniare la fede con la propria vita
(martirio).
Durante i vari interventi mi sono ritornate alla mente le parole che
Giovanni Paolo II pronunciò alla GMG del 2000 nella veglia di Tor Vergata:
Il mausoleo dei martiri Oblati di Spagna |
«Carissimi amici, anche oggi credere in Gesù, seguire
Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni, comporta
una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio: il
martirio di chi, oggi come ieri, è chiamato ad andare contro corrente per
seguire il Maestro divino, per seguire "l'Agnello dovunque va"
(Ap 14,4). Non per caso, carissimi giovani, ho voluto che durante l'Anno
Santo fossero ricordati presso il Colosseo i testimoni della fede del ventesimo
secolo.
Forse a voi non verrà chiesto il sangue, ma la fedeltà
a Cristo certamente sì! Una fedeltà da vivere nelle situazioni di ogni giorno:
penso ai fidanzati ed alla difficoltà di vivere, entro il mondo di oggi, la
purezza nell'attesa del matrimonio. Penso alle giovani coppie e alle prove a
cui è esposto il loro impegno di reciproca fedeltà. Penso ai rapporti tra amici
e alla tentazione della slealtà che può insinuarsi tra loro.
In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la
felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate;
è Lui la bellezza che tanto vi attrae…
Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete
soli. Con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i
vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non
si stancano di amare Cristo e di credere in Lui…»
E di testimoni ne ho conosciuti al convegno, in primis
i martiri spagnoli che, a dire il vero, sì li conoscevo per “fama” ma non in
maniera così profonda, con la situazione storica di quegli anni e le varie
biografie. L’oblato delle Filippine mi ha commosso quando è stato invitato a
raccontare delle ultime situazioni che stavano vivendo. P. Eutimio, p. Thomas
(che personaggio e che preparazione), Roland Jacques, il Padre Generale, le
Comi e così via… che bei testimoni.
Siamo parte della Chiesa Universale e cerchiamo di
abbellirla con i nostri desideri e i nostri talenti ognuno nel proprio ambito
di vita.
Quanti laici e Oblati avrebbe fatto bene partecipare
al convegno. Sarebbe interessante trovare delle modalità per portare in giro
per la Provincia Mediterranea questi temi, non lasciare questa grazia del
convegno fine a se stessa ma raggiungere quante più persone possibile.
Si potrebbe fare veramente alta formazione.
Nessun commento:
Posta un commento