sabato 18 maggio 2019

Un amore sociale e politico



Un amore sociale e politico
«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 31-35), vangelo di questa domenica.

Subito dopo pranzo ogni giorno mi prendo una dose di depressione: leggo il giornale.
Corruzione, illegalità, disagio sociale, rissosità, discredito delle istituzioni, razzismo, intolleranza… Ogni giorno le solite cose, sempre in un degrado sempre peggiore.
Leggo i nomi e guardo i volti, per la maggior parte cristiani, cattolici, battezzati.
Com’è possibile?
L’identità cristiana, al dire di Gesù nell’ultima cena, è data dall’amore reciproco: è da questo che si riconoscono i cristiani, dal fatto che si amano.

Leggo il giornale e non riconosco i cristiani. Dove sono? Dove siamo?
Il bene pubblico è espressione dell’amore, così come l’accoglienza, l’integrazione, il rispetto, l’ascolto, il dialogo.
Perché non puntare alla dimensione sociale del comandamento cristiano dell’amore reciproco?
È l’unico modo per essere se stessi, autentici, e per essere riconosciuti come cristiani.


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