giovedì 25 maggio 2017

Una corsa in compagnia


Maria Maddalena de’ Pazzi racconta: «Io vidi che Gesù si era congiunto in stretta unione con la sua Sposa. Aveva poggiato il capo sul capo della sua innamorata, gli occhi su quelli di lei, la bocca, le mani, i piedi, le membra tutte su quelle di lei, cosicché la Sposa era divenuta una cosa sola con lui, voleva tutto ciò che voleva lo Sposo, vedeva e gustava tutto ciò che vedeva e gustava lo Sposo… E allorquando l’anima posa il capo sul capo di Gesù, non può più volere altro che unirsi a Dio e bramare che Dio si unisca a lei».
Ho riportato questa frase di santa Maria Maddalena de’ Pazzi nel libro Dove sei? Mi sono chiesto “dove fosse” questa frase, ma non ho saputo darmi risposta. L’avevo letta chissà quando e chissà da quale parte. L’ho riportata comunque perché ero sicuro che fosse proprio di lei. Me l’ha adesso confermato Bruno Secondin, il massimo conoscitore della mistica fiorentina. La frase si trova nei Quaranta Giorni, dai manoscritti originali (ed. 1960) pp. 121s; nella nuova edizione delle Opere (Feeria 2016), p. 41s.
Maria Maddalena de’ Pazzi, oggi è la sua festa.
Ma oggi è anche la festa della Madonna di san Luca, a Bologna, dove andai in pellegrinaggio per la prima volta a 4 anni.
Anche la festa di san Gregorio VII (la via parallela a quella dove vivo è intitolata a lui!), mirabilmente narrato da Igino Giordani nel romanzo La città murata.
È anche la festa di Beda il Venerabile, antico ricordo degli studi di storia, come pure di Sofia Barat, contemporanea e amica di sant’Eugenio de Mazenod…
Ogni mattina presto, mentre scendo le scale per andare in cappella, scorro l’email che mi dice le decine di santi che si commemorano durante il giorno: una piccola passeggiata in Paradiso che mi ricorda che lassù tanti fanno il tifo per me, come leggiamo nella Lettera agli Ebrei: “circondati da tale moltitudine di testimoni… corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù…”.


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