venerdì 8 maggio 2015

Le metafore del presente

La serata di dialogo a sant’Eustachio ci ha portato a scoprire metafore luminose del presente, grazie anche a un famoso teologo, Evdokimov, e a un santo meno noto: Murialdo.

Il teologo famoso, Evdokimov ci ha mostrato l’aprirsi del presente sull’eterno, luogo di accesso dell’eterno:
- L’“aprirsi”: «Ciascun istante può aprirsi dal di dentro su un’altra dimensione, facendoci così vivere l’eternità dell’istante, nel presente eterno... L’eternità non è né prima né dopo il tempo, essa è la dimensione sulla quale il tempo può aprirsi» (Teologia della bellezza. L’arte dell’icona, Roma 1981, pp. 138-139)
- L’acceso all’eternità: «L’ora che tu vivi – afferma un proverbio ascetico –, il compito che tu adempì, l’uomo che tu incontri in questo momento, sono i più importanti della tua vita. Sono tali perché il passato ed il futuro nella loro astratta collocazione sono inesistenti e non hanno accesso all’eternità; questa non converge che verso il momento presente e non si dà che a chi si rende totalmente presente in quel momento. È solo in questi istanti che la si può raggiungere e vivere nell’immagine del momento presente» (La novità dello spirito. Studi di spiritualità, Milano 1979, p. 100).
Il santo, Murialdo, ci ha mostrato un presente che alza il suo velo per mostrare la realtà nascosta che esso contiene, indicandocelo come un “inviato” che i dichiara la volontà di Dio:
- I veli: «Tutto il lavoro della nostra santità – scrive in proposito san Giuseppe Murialdo – consiste nell’accettare ad ogni momento le fatiche e i doveri dello stato come altrettanti veli sotto i quali si nasconde e si offre Dio» (La vita di fede, Torino 1969, p. 240).
- L’inviato: «L’istante presente è come un inviato il quale ci dichiara la volontà di Dio: il cuore fedele pronuncia il suo “fiat” e questa obbedienza al momento presente è un atto per mezzo del quale l’anima si consacra tutta intera alla volontà di Dio; è una linea retta ove cammina senza fermarsi, costantemente, né a dritta né a sinistra. Bisogna limitarsi al momento presente senza pensare a quello che lo ha preceduto, né a quello che sta per seguirlo. Quello che era buono al momento passato non lo è più perché la volontà divina non lo esige più» (La vita di fede, cit., p. 240.).

In queste serata di sant’Eustachio abbiamo dato tanto valore alla metà. Giovedì scorso ci siamo accorti che il cammino può avere lo stesso valore della meta: può già contenerla.

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