martedì 19 maggio 2015

"Il grande cerchio" di Sabrina Di Paolo

Nonostante i molti impegni non rinuncio a leggere. Centellino con parsimonia i libri, distendendoli nel tempo, perché non rubino troppo tempo al lavoro. Me lo ero promesso anche per il primo libro che Sabrina Di Paolo ha pubblicato… a spese proprie, vista la crisi dell’editoria. Mi è giunto con un biglietto che dice: “Ti mando la mia prima ‘creatura’ editoriale. È un’edizione di prova, ma mi rende già molto soddisfatta perché posso donare il mio lavoro alle persone che mi hanno incoraggiata, come te!”.
Inizio a leggerlo con la solita metodologia: un capitoletto alla volta. Ma letto il primo ho continuato col secondo, poi col terzo e, complice il sabato pomeriggio, sono arrivato in fondo non sorseggiando, ma bevendo d’un fiato.
È il racconto di Marta, una donna non più giovane. Forse anagraficamente lo è, ma dentro è invecchiata troppo precocemente, intristita da un passato nel quale si sono accumulate esperienze negative, che si dilata sul presente e le impedisce di vivere con pienezza e con gioia. Se n’è accorto anche Davide: “Ti ho vista sorridere, sorridere di gioia pura in alcuni momenti, rari purtroppo; molto più spesso ti ho visto scurirti improvvisamente in volto e partire in un viaggio della mente solo tuo, con il bagaglio dei tuoi dolori, dei tuoi ricordi, in un monoposto diretto nel passato. Il passato… Questo spettro che ti angoscia, incombe su di te, o forse ti accompagna facendoti sentire meno sola”.
Nonostante l’appello di Davide – “Esci dal passato, Marta… vai incontro al futuro e prima ancora abbraccia il presente che ti tende la mano…” – i ricordi del passato la seguono e la perseguitano anche nel suo viaggio in Terra Santa, che si trasforma in un viaggio a ritroso, nel quale Marta ripercorre la sua vita.
Ma il viaggio nella Terra del Signore, iniziato con una immotivata speranza, si sublima lentamente in un cammino di liberazione.
A mano a mano che scorrevano le pagine ho rivisto ognuno dei luoghi del mio pellegrinaggio: Nazaret, la Galilea, il Tabor, il lago, Betlemme, Gerusalemme, Ain Karim, nella stessa sequenza con cui li ho visitati… Mi sembrava di rivederli con i miei stessi occhi. Perfino i sentimenti e le emozioni di Marta dicono i miei stessi sentimenti ed emozioni. Solo che io non saprei descriverli così bene.
L’ultima capoverso, con il quale il libro si chiude, squarcia inaspettato il segreto della storia: una presenza nascosta che può congedarsi, dopo aver compiuto la sua missione.


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