lunedì 9 giugno 2014

Vitorchiano, un luogo di Dio




“Questo è un luogo dove si trova Dio?”
Alla mia domanda le due monache se guardano l’un l’altra, un attimo di sospensione, un sorriso e un simultaneo convinto “Sì”.
Ho passato una giornata nella Trappa di Vitorchiano, dove ho conversato a lungo con le due trappiste. Al termine del nostro incontro, la mia domanda del mattino è ormai lontana, dimenticata, ma ho una conferma della risposta che ni hanno dato in un ultimo episodio che una delle due racconta.

Era alla vigilia della professione perpetua. Come avviene a tante trappiste e trappisti in formazione, la paura più grande è quella di essere rimandati a casa perché non idonei a una vita così austera e impegnativa.
La superiora elenca tutti i punti deboli che mettono in dubbio la vocazione della giovane. Al termine del colloquio questa esclama: “Anche se mi rimandate a casa per me va bene lo stesso. La Trappa in questi cinque anni mi ha dato Dio; ovunque vado nessuno me lo potrà mai più togliere, lo porterò sempre con me”.
Allora Vitorchiano è veramente un luogo di Dio!
Infatti continua ad attrarre giovani. Attualmente sono dieci le ragazze in prenoviziato e noviziato, provenienti da tutta Italia. Da quando il monastero si è trasferito da Grottaferrata, 60 anni fa, ha mandato suore in tutto il mondo, fondando altri otto monasteri: il primo a Valserena vicino a Cecina, poi in Argentina, Cile, Venezuela, Indonesia, Filippine, Congo, Repubblica Ceca. A Vitorchiano vivono ancora 75 monache.


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