giovedì 26 giugno 2014

Festa del Sacro Cuore: l’amore di Dio per tutti


Il card. Guibert consacra il santuario di Montmartre

Festa del Sacro Cuore. “è la festa dell’amore di Gesù Cristo per gli uomini… Onorare il Cuore di Gesù è raggiungere l’amore di Dio alla fonte”. Così sant’Eugenio scrivendo alla mamma. Ai Gesuiti l’onore di aver propagato questa “devozione” e di tenerla viva, tra le altre iniziative, con l’apostolato della preghiera. Ma anche gli Oblati, “Gesuiti di campagna”, come erano definiti nel dizionario Larousse, hanno la loro piccola parte. Il cardinal Ippolito Guibert, uno dei primi giovani che hanno seguito sant’Eugenio, ha innalzato il più grande santuario del Sacro Cuore, quello di Montmartre, a Parigi, e gli Oblati ne sono stati per anni i cappellani, dal 1873 fino alla loro cacciata con la soppressione degli ordini religiosi in Francia. Accanto al santuario, il rettore, p. Giovanni Battista Lémius, fondò l’opera dei poveri. Sul giornale l’Univerts, il 29 marzo 1903, François Vauillot scrisse degli Oblati: “Apostoli pieni di fuoco e di perseveranza, predicatori che si fanno ascoltare e che suscitano la fede, organizzatori solidi e prudenti, trascinatori di folle e creatori di opere”. Da Montmartre le varie associazioni dedicate al Sacro Cuore ne diffusero in Francia e nel mondo intero la devozione.
Vi è poi il santuario nazionale del Sacro Cuore di Bruxelles, affidato dal re Leopoldo II agli Oblati. In Canada l’apostolato del Sacro Cuore è legato al venerabile Victor Lelièvre, che cominciò a celebrare il primo venerdì nel novembe del 1904. Fu l’inizio di un’opera straordinaria tra gli operai, che dicevano “parla come uno di noi”.

Padre Lemius
Gli Oblati hanno utilizzato anche la penna per diffondere l’opera del Sacro Cuore: Alfred Jean-Baptiste Yenveux pubblicò 5 volumi sulla dottrina di santa Margherita Maria Alacoque. Lo stesso i padri Lemius, Anizan…
Il Card, Guibert offre il santuario di Montmartre
“Il Sacro Cuore si è degnato di posare uno sguardo  di predilezione sulla nostra umile Congregazione – scriveva un ignoto Oblati nel 1876 – e l’ha associata ai suoi disegni… ovunque gli Oblati sono gli apostoli di questo culto d’amore e di riparazione” (Missions, 1879, p. 243).
"Abbiamo l’intenzione di onorare e adorare il Sacratissimo Cuore di Gesù ardente d’amore per le nostre anime. Veniamo a testimoniargli la nostra viva riconoscenza, specialmente perché, dopo aver versato il suo Sangue prezioso per gli uomini nella passione e morte, ha voluto rimanere con noi fino alla fine dei secoli nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, e farsi nostro cibo nel cammino della vita, nostro compagno, nostro amico, nostro viatico per la morte. Vogliamo ringraziarlo senza fine per un così grande amore, servirlo con fedeltà, amarlo con tutto il cuore, lavorare per farlo conoscere e amare dagli altri. Per rispondere al suo amore, vogliamo concorrere con tutti i più degni omaggi di adorazione di amore che gli possiamo rendere, a riparare le mancanze, le offese, le ingratitudini che riceve nel santissimo Sacramento dell’Altare" (Eugenio de Mazenod, Exercice à l'honneur du Sacré Cœur de Jésus…, Aix, Imprimerie de Tavenier, 1822, p. 3-4).

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