«“In che modo riuscirò ad educare bene i giovani del mio Collegio?”, domandò un giorno a don Bosco un padre gesuita, rettore di un grande collegio del Portogallo. E don Bosco “Amandoli!”».
E riguardo ai Salesiani: «Credetelo: il vincolo che tiene unite le Società, le Congre-gazioni, è l’amor fraterno. Io credo di poterlo chiamare il perno su cui si aggirano le Con-gregazioni ecclesiastiche. Ma a che grado dovrebbe esso ascendere? Iddio Salvatore ce lo disse: (…) amatevi a vicenda, nel modo, con quella misura con cui io ho amato voi».
Amore dunque fuori con i giovani, amore dentro tra i Salesiani.
Ma non è soltanto una parola. Cosa, vuol dire, caro don Bosco, amare?:
«Vi sia carità nel tollerarci e correggerci gli uni gli altri, mai lagnarci l’uno dell’altro; carità nel sostenerci; carità specialmente nel mai sparlare dei membri del corpo. […] Ciascuno sia sempre pronto a dividere il suo piacere col piacere agli altri, ed anche sia disposto ad assumersi la parte di dolore di un altro; di maniera che se uno ricevesse un gran favore, e questo sia anche di contento per i suoi confratelli. Sarà uno afflitto? Studino i suoi confratelli di alleviargli le pene. Quando alcuno venisse a trascorrere in qualche mancanza, costui si corregga, si compatisca, ma non si disprezzi mai alcuno per difetti, o fisici, o mo-rali. Amiamoci sempre come veri fratelli».
Nel giorno della sua festa rivedo con gioia le foto che ho scattato nella sua casa e nel suo paese natale…
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