10 gennaio. All’aeroporto di Philadelphia mi connetto a internet e, come ogni giorno, guardo il sito di Città Nuova. Trovo il pensiero del giorno: “In Dio tutto possiamo. Anche i voli più arditi sono riservati a quei cuori che vivono la fede in un Dio che è Dio, Amore, Onnipotente”. (Chiara Lubich – Pasqua 1945). Mi si illumina la giornata che sta per terminare e penso di non essere blasfemo: sono partito questa mattina presto, contro il consiglio di tutti, per un “volo ardito”, visto le condizioni del tempo e il gran numero di voli cancellati. Seppure con ritardi, con operazioni per scongelare le ali, sono potuto atterrare a Charlotte, in Sud Carolina, in mezzo alla neve, e finalmente qui a Philadelphia, in Pennsylvania, dove il sole tramonta con i suoi colori di fuoco. (Ma perché si dice “tempo brutto”, “tempo cattivo”, quando invece la tempesta di neve è bellissima?).
Pensavo di celebrare la Messa qui, ma in questo grande aeroporto internazionale, con cinque terminal, centinaia di negozi, ristoranti, centri di ogni tipo, non c’è una cappella! Contraddizioni di una società impazzita.
Ed ora il volo notturno che mi riporterà a Roma, dopo tre mesi d’incanto in questo Nuovo Mondo!
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