Cosa ho raccontato oggi ai preti di Prato? Ho parlato di
Maria, icona del dialogo e dell’annuncio, commentando il vangelo della
Visitazione. Ecco due parole soltanto…
Maria conosce il nome della sua parente: si chiama
Elisabetta.
Recentemente un missionario del Camerun mi ha raccontato
che, assieme ad alcuni fedeli, si è preso cura di un paralitico venuto a
chiedere l’elemosina alla porta della chiesa. Lo hanno aiutato in mille modi,
lo hanno accompagnato e assistito per anni, fino alla sua morte, e lui era
felice… Alla fine ha detto al missionario: “La gioia più grande che mi dai, è che
mi chiami per nome. Da più di vent’anni non avevo più sentito qualcuno pronunciare
il mio nome”.
Io purtroppo non vi conosco per nome, anche perché con l’età
faccio fatica a ricordare i nomi. Voi invece vi conoscete per nome, conoscete
le famiglie di ognuno, il suo mondo interiore, i suoi gusti, le sue necessità. Tra
di noi vi ascoltate, vi consigliate, vi aiutare economicamente e nel lavoro
pastorale.
Quello che viviamo tra di noi ci fa capire come vivere il rapporto
con gli altri. Essere vicini tra di noi, sostenerci, condividere
preoccupazioni, sogni, delusioni... Se non camminiamo insieme tra noi preti,
come possiamo sperare di camminare insieme con la nostra gente?
Conoscere tutti in parrocchia sarà un po’ difficile, ma come
Maria usciamo in fetta e con gioia dalla canonica per andare a visitare i
vicini di casa, gli ammalati, gli anziani… La gente non si aspetta che facciamo
loro una catechesi. Il più delle volte è contenta anche solo di essere
visitata.
Gli Oblati di Maria Immacolata sono nati per la predicazione
delle missioni popolari. La prima cosa che facevano, e che fanno ancora, quando
vanno nelle parrocchie e, in certi Paesi, nei villaggi, è visitare le famiglie,
ad una ad una, interessarsi a ognuno, accogliere le confidenze, anche i rifiuti.
Ma intanto si vedono i missionari per strada, tra la gente. Ero un ragazzino
quando nel 1956 gli Oblati vennero a Prato, nella parrocchia di Gesù Divin
Lavoratore, che non era ancora parrocchia. Che sorpresa vedere questi preti in
bicicletta, fermarsi per strada a parlare con la gente, perdere tempo con loro,
entrare nelle fabbriche per incontrare gli operai…



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