Siamo saliti alla chiesetta di San Vittore, che domina la
valle di primiero.
Il 28 luglio 1949 anche Chiara saliva su quella stradetta
ripida. Il giorno prima si era consacrata a Maria con tutte le sue amiche e la mattina
di quel 28 luglio, alla messa, aveva sentito nascere in lei, in maniera nuova,
la presenza di Gesù. Lei stessa molto più tardi raccontò: «Dopo la
Consacrazione a Maria, avvertii una parola nell’anima che mi significava “cinta
dentro” e mi sembrò che Dio volesse misticamente ripetere con l’Anima
consacrata “Maria” un’incarnazione». E un bozzetto profetico del cammino che la
Chiesa compie nella storia fino alla sua pienezza.
Come al solito la natura accompagnava quell’evento: «Il sole
cadeva a perpendicolo sul mio capo mentre nella chiesetta il sacerdote che ci
aveva dato la comunione - ignaro dell’avvenimento -, cantava il “Magnificat” e
le campane suonavano a stormo. Uscendo dalla chiesetta abbiamo visto Arcangela,
che ne era la custode, chiudere il cancello del piccolo cimitero attiguo. Mi
sembrò un segno che la morte era stata bandita».
Da lassù si apre tutta la vallata e davanti a noi
contempliamo Tonadico e Fiera, contornate di monti e boschi. Una natura
meravigliosa. Ma non tutto appare sempre bello nella natura. Ci ricordiamo così
di un altro piccolo episodio accaduto lassù qualche giorno prima, il 20 luglio
1949. Sedute in cerchio sul prato antistante la chiesa, le giovani abbracciano
con lo sguardo le montagne d’intorno, i paesi giù in piano, la natura
incantata. Ai piedi di Chiara, tra l’erba e i fiori, appare un piccolo verme, umile
creatura in quell’oceano di luce e bellezza. Forse è uscito da una delle tombe
che attorniano la chiesa. Per chi ha il cuore puro tutto parla, anche un verme,
e Chiara pensa allo Sposo suo. Lo confida alle compagne sedute attorno a lei:
«Gesù Abbandonato è il verme della terra e si è fatto così affinché, quando la
nostra anima sarà in Cielo e la nostra carne sarà tutta un verme, questa canti
all’Amore Abbandonato che è così simile a lei, Sposo suo. Così tutto il creato
e anche gli esseri più spregevoli cantano all’Amore».
È soltanto un piccolo tocco di quanto continuiamo a meditare
e vivere in questi giorni quassù in montagna.
Mi sembra il paradiso 2025 nel Paradiso 1949.
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