sabato 26 luglio 2025

L'alfabeto matto / Q-R

Abbiano camminato tra le nubi e nel sole, tra prati verdissimi, con scenari mozzafiato, tra rocce e montagne. Anche la Marmolada, al nostro passaggio, s’è levata il cappello di nubi e s’è fatta vedere in tutta la sua maestà.



È bello anche mangiare il panino insieme, parlare tra noi e fare silenzio: sperimentata la gioia di essere semplicemente umani.

Oggi sono venuto con noi anche i nonni: Gioacchino e Anna!


Q

“Dimmi quando quando quando…”

Vedi quante Q in una canzone sola?

T’amo lo scrivi sulla sabbia

come cantavano Franco IV e Franco I

ma è volatile come una 

Quaglia.

Se vuoi che rimanga scrivilo sul

Quaderno,

Senza dilungarti troppo, usa solo parole di

Qualità, non parole

Qualsiasi,

soprattutto non un

Quaresimale.

Quantunque di parole ne scriva tante

una sola ti 

Qualifico e non son

Quisquiglie. La più forte è la

Quercia, ma quella che più ti rasserena è la

Quiete.

R

La mia è la prima parola

per chi il latino vuol studiare:

Rosa, rosae, rosae…

C’è il nome della rosa:

“Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”

La rosa primigenia esiste solo nel nome, 

possediamo soltanto nudi nomi.

Le cose sono perché hanno un nome

diceva la mia sorella N

contenta di dare un nome ad ogni cosa.

Ma dietro un nome c’è sempre realtà:

c’è mia nonna Rosa

e mia sorella Rosaria.

C’è anche una grande città come

Roma, e

Rodari, lui sì che le filastrocche sapeva

creare.

Anche a me come a lui piace

Raccontare:

È tener vive tutte le cose

Quelle vere e quelle inventate.



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