mercoledì 6 aprile 2016

Ad Aix sui passi di sant’Eugenio


Oggi ho avuto la gioia di guidare il nostro gruppo sui passi di sant’Eugenio.
Lungo le strade di Aix sono segnalati tutti i luoghi del grande pittore Cezanne, ma non quelli di sant’Eugenio. Eppure seguire le tappe della vita di questo grande santo è un itinerario appassionante e interessantissimo.
A me piace raccontare i molti episodi. Come quello delle famose prediche alla chiesa della Maddalena, che ho introdotto con questo dialogo:

«Marchesa Boisgelin, ho sentito che finalmente il suo amabile fratello è tornato in città. Non si è fatto ancora vedere alle nostre feste. Non vorrei mancargli di rispetto, adesso che è monsignore, ma lo considero ancora un po’ come il mio cavaliere».
«Cara contessa de Miniare, mio fratello non è ancora monsignore, ma lo sarà presto. È vero che in questi mesi ha vissuto abbastanza ritirato, anche se si è dedicato molto al nostro seminario maggiore, alla direzione spirituale, all’istruzione e alla confessione dei seminaristi. Con tutta l’esperienza che si è fatto a Parigi… Ha comunque deciso di predicare la Quaresima».
«La Quaresima? Finalmente avremo un oratore di grido. Prenoto già la poltrona in prima fila. In quale chiesa?».

«Alla Maddalena, la nostra chiesa parrocchiale».
«Il salotto buono della città. Posso contare sulla vostra cortesia e chiedervi di accompagnarmi?».
«Conto di esserci. Dovete però sapere che parlerà alle sei del mattino e… in lingua provenzale».
«Alle sei del mattino? Proprio quando noi andiamo a dormire? E chi andrà ad ascoltarlo, i nostri servi? Addirittura nella lingua del popolino».
«Pare proprio che voglia indirizzarsi a loro. Voi siete buona, contessa, con voi posso confidarmi. In casa va dicendo che i ricchi non mancano mai di buoni oratori, mentre nelle nostre chiese non si parla mai direttamente ai poveri, alle persone ignoranti. Il francese, continua a ripetere, ha rovinato le parrocchie. I tre quarti delle persone non capiscono il francese, rimangono tagliate fuori dall’annuncio del Vangelo».
«Se è per questo ha ragione».
«Non vi pare, signora contessa, che mio fratello abbia avuto una buona idea?».
La contessa de Miniare rimase un attimo assorta, poi si rivolse a Eugenia: «Domenica mi porti con te alla Maddalena, alle sei del mattino. Voglio esserci anch’io. Tu sei giovane, ma io ho i miei anni e il provenzale lo ricordo ancora».


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