domenica 20 dicembre 2015

Attesa di Natale con san Francesco



Tre anni prima della sua morte, decise di celebrare vicino al paese di Greccio, il ricordo della natività del bambino Gesù, con la maggior solennità possibile, per rinfocolarne la devozione. Fece preparare una stalla, vi fece portare del fieno e fece condurre sul luogo un bove ed un asino. Si adunano i frati, accorre la popolazione; il bosco risuona di voci e quella venerabile notte diventa splendente di innumerevoli luci, solenne e sonora di laudi armoniose. L'uomo di Dio stava davanti alla mangiatoia, ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia. Il santo sacrificio viene celebrato sopra la mangiatoia e Francesco canta il santo Vangelo. Predica al popolo e parla della nascita del re povero e nel nominarlo, lo chiama, per tenerezza d'amore, il “bimbo di Bethlehem”.
I signor Giovanni di Greccio, affermò di aver veduto, dentro la mangiatoia, un bellissimo fanciullino addormentato, che il beato Francesco, stringendolo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno.

Così racconta san Bonaventura nella Leggenda maggiore.
È la prima celebrazione del presepe, parola che deriva dal latino prae-saepis, e significa “davanti al recinto (del bestiame)”, quindi davanti alla stalla.
Da allora quanti presepi sono stati costruiti nelle nostre case…
È uno dei ricordi più bello che ho di quand’ero bambino. Il babbo portava in casa, nell’andito, una cassa da filato, di legno grezzo, allora oggetto così comune nella città tessile. La metteva rovesciata e faceva da piano per la costruzione del presepe. Entrava allora in azine la mamma: la carta da pacchi arricciata e colorata si trasformava in montagne, innevate con un po’ di farina; un lucido foglio azzurro con le stelle gialle, attaccato al muto, diventava il cielo; la borraccina sparsa qua e là dava la tonalità campestre e montanina. La capanna era sempre la stessa. Un angioletto vestito d'azzurro pendeva dalla su sommità, sospeso a un filo d’oro. E poi Maria, Giuseppe, l’asino e il bue, i pastori, le pecorine… Mi piaceva soprattutto il pastore con la lanterna in mano. Com’era bello il presepe! Tutto era pronto per accogliere Gesù.
Era la nostra Novena di Natale.
Non può esserci Natale senza presepe. Altrimenti dove nasce Gesù, per terra?


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