domenica 15 febbraio 2015

Carisma o patrimonio dell’Istituto?


Parlo così tanto di carismi che da un lettori mi è pervenuto un quesito:
Riguardo al concetto di carisma bisogna attenersi al Canone 578 del Codice del 1983, dove invece di carisma si parla di "patrimonio dell'istituto": "L'intendimento e i progetti dei fondatori, sanciti dalla competente autorità della Chiesa, relativamente alla natura, al fine, allo spirito e all'indole dell'istituto, così come le sane tradizioni, cose che costituiscono il patrimonio dell'istituto, devono essere da tutti fedelmente custoditi"
La relazione tra i due concetti è una relazione pacifica, logica, accettata, oppure è una relazione soggetta a critiche, incomprensioni, tra coloro che non vogliono parlare di carisma e preferiscono parlare di "patrimonio dell'istituto" da una parte, e coloro che invece preferiscono parlare di "carisma" e trovano inadeguato il termine "patrimonio dell'istituto" dall'altra?

Innanzitutto il Codice non è l’unico libro della Chiesa: vi sono i libri liturgici, i decreti conciliari, le professioni di fede, i catechismi…
Secondo. Nella Costituzione Apostolica Sacrae Disciplinae Leges, Giovanni Paolo II, promulgatore del Codice, afferma espressamente che “il codice non ha come scopo in nessun modo di sostituire la fede, la grazia, i carismi e soprattutto la carità dei fedeli nella vita della chiesa”. Dal che si deduce che i carismi ci sono! Ma lo sapevamo da ben altre fonti.
Terzo. Il Can. 303 parla esplicitamente del “carisma di un istituto religioso”. L’espressione deve essere proprio sfuggita ai giuristi, nonostante la ferma volontà di non utilizzare il termine carisma: “Le associazioni i cui membri conducono una vita apostolica e tendono alla perfezione cristiana partecipando nel mondo al carisma di un istituto religioso, sotto l'alta direzione dell'istituto stesso, assumono il nome di terzi ordini oppure un altro nome adatto”.
Come sempre sono i laici che ci fanno prendere coscienza che abbiamo un carisma e ce lo restituiscono!
E veniamo alla questione.
Il Codice non può codificare il carisma, altrimenti non sarebbe più carisma, ossia dono libero, imprevisto, gratuito dello Spirito. Se è libero e imprevisto non lo si può imbrigliare in un codice di leggi, pena la sua denaturalizzazione.
Il Codice può soltanto prendere atto e regolare ciò che il carisma produce e che costituisce il “patrimonio dell’Istituto”. Ma da dove nasce il “patrimonio dell’Istituto” se non da una “esperienza dello Spirito”, dal carisma, appunto?

Oggi abbiamo festeggiato il carisma oblato, da cui è nato il patrimonio che continuiamo a custodire e a vivere. Nel 1826, il 17 febbraio, Leone XII approvava l'Istituto e la Regola degli Oblati. Lo ricordiamo ogni anno con gratitudine. Cinque dei nostri giovani studenti hanno rinnovato i loro voti. Lunga vita agli Oblati e al loro carisma!




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