mercoledì 26 novembre 2014

Sul Palatino, nella cella di san Leonardo da Porto Maurizio


Nel giorno della festa di san Leonardo da Porto Maurizio, non si può non fare una visita al conventino di san Bonaventura al Palatino, come usava fare sant’Eugenio quando si trovava a Roma.

Il 22 febbraio 1826 scrive:
Sono stato a dire Messa a San Bonaventura, nella casa del ritiro del padri francescani (vi tornerà anche il un mese più tardi). Il Beato Leonardo da Porto Maurizio è morto in questa santa casa... ho detto Messa all’altare principale sotto il quale si trova il beato Leonardo, con l’abito religioso... La vista di questo santo corpo mi ha ispirato una profonda venerazione. Mi sono ricordato tutto quello che aveva sofferto nel difficile ministero delle missioni, e mi sono raccomandato al santo che ottenga a me, e tutti i nostri, un'ampia partecipazione nello spirito che lo animava durante tutto il corso della sua vita... Siamo stati quindi a visitare la stanza dove il Beato ha reso l'anima a Dio; è stata trasforma in cappella... Il buon padre vicario mi ha parlato con emozione di diversi tratti della vita di questo grande servo di Dio.

Il 22 novembre 1954, mentre si trova a Roma in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata, sant’Eugenio narra a Tempier:
Sono stato a visitare la cella dove era dimorato il beato Leonardo da Porto Maurizio e da dove era salito al cielo. Come mi sentivo a mio agio in quel piccolo sacrario da dove mi sono allontanato con tanto vivo dolore. Uscendo di lì e rientrando in chiesa per tornare a venerare ancora una volta il santo corpo del beato dicevo tra me: fra breve dovrò ritornare nei bei saloni del Quirinale per vedervi sfilare tutte le umane grandezze. Ma che cosa sono paragonandole a quello che qui mi delizia tanto! Né provai altri sentimenti quando le vidi sotto i miei occhi.


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