lunedì 3 novembre 2014

L’Eucaristia nella spiritualità dell’unità / 1


Ogni anno il Movimento dei focolari approfondisce un tema della sua spiritualità. È un modo intelligente per tenere viva l’identità carismatica. In maniera analoga ogni mese approfondisce e vive una parola della Scrittura – la Parola di vita – per abbeverarsi costantemente alla sorgente evangelica, da cui scaturisce e si mantiene vivo ogni carisma. In ambedue le prassi non vi è parcellizzazione di tematiche. È evidente per la Parola di vita: «In ogni Parola è tutta la Parola come nella Parola è ogni Parola», ha costantemente insegnato Chiara Lubich. Lo stesso si può affermare per un aspetto di una spiritualità: per una misteriosa pericoresi, esso contiene l’intera spiritualità, alimentata a sua volta da quel singolo aspetto.
Il punto della “spiritualità dell’unità” proposto quest’anno è “Gesù Eucaristia”. In una spiritualità cattolica sembra ovvia la dimensione eucaristica: è proprio necessario considerarla un elemento peculiare di una singola spiritualità? Non è semplicemente patrimonio comune a tutta la Chiesa?
Essendomi stato chiesto di preparare il volumetto che raccoglie pensieri di meditazione su questo tema dell’anno, ho avuto l’occasione di rileggere tanti scritti della fondatrice dell’Opera di Maria attinenti a Gesù Eucaristia. È la sesta antologia pubblicata dalle edizioni Città Nuova, che fa seguito a quelle su Dio Amore, la volontà di Dio, la Parola di Dio, Gesù nel fratello, Gesù in mezzo a noi. Lavorando attorno a questo tema mi è parso evidente come tutta la spiritualità di Chiara possa essere vista partendo da questo aspetto e, nello stesso tempo, come questo aspetto domandi di essere vissuto in armonia con tutti gli altri elementi che la compongono.
Ho potuto innanzitutto costatare la verità che scaturisce dalla domanda retorica che Chiara si è posta più volte: «Ma è stata l’Eucaristia a mettermi dentro l’Ideale?», ossia a consentirle di accogliere il suo carisma specifico. È stata l’Eucaristia a inondarla con il dono divino di luce della spiritualità dell’unità e a guidarla nel dare vita a un’opera nella Chiesa. La risposta se la dà lei stessa rivolgendosi a Lui con confidenza: il Movimento dei focolari è frutto di «un affare fra me e Gesù Eucaristia», «un affare tra Te e me».
Partendo da questa affermazione ho così ripercorso con lei alcuni momenti della sua vita caratterizzati da una esplicita presenza dell’Eucaristia. Si incontrano incantevoli “fioretti” che denotano un’anima prescelta da Dio e di lui innamorata, così come scelte forti che l’hanno profondamente segnata, orientandone decisamente il cammino. Ne è scaturita una piccola “biografia eucaristica” – che potrebbe naturalmente venire sviluppata –, dalla quale emerge una presenza costante, centrale, a tutto tondo di Gesù Eucaristia.
In una seconda parte ho cercato di penetrare nel segreto del rapporto personale con Gesù Eucaristia, che appare semplice e profondo, con moti di affetto sincero e con intuizioni di alta dottrina, naturale frutto di una convivenza sponsale. Le note personali, i diari, le confidenze con i membri della sua comunità mi hanno affascinato, dischiudendomi un’intimità non più segreta. Gesù Eucaristia è entrato nella sua vita «più dell’aria nei miei polmoni, più del sangue nelle mie vene». Chiara sembra struggersi d’amore, in una fusione divinizzante: «Gesù – gli confida –, quando vieni nel mio cuore ogni parola svanisce di fronte alla tua presenza. Mi perdo in Te e Ti dico: Te». In lui trova il motore del vivere: «È l’Eucaristia che fa andare avanti, che divinizza la giornata, che cristifica la persona». Da questa esperienza personalissima scaturisce un ricco ed essenziale insegnamento, di cui la terza parte del libro offre appena qualche breve saggio. (continua)

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