sabato 22 aprile 2023

Un Pastore e una porta

 

Sempre precorro i tempi  così mi accorgo che ho letto il Vangelo di domenica prossima. Vorrà dire che domenica prossima farò un passo indietro…


Un pastore, un gregge, un ovile. Sono immagini familiari anche se, nella nostra società industriale e urbana, è una rarità incontrare un gregge. L’allegoria del pastore buono e bello, quello vero e autentico, che instaura un rapporto di mutua conoscenza con le sue pecore e che le ama al punto da dare la vita per loro, esula ormai dal riferimento storico e mostra, al di là dell’allegoria, la figura di Gesù vicino a ognuno di noi quale guida sicura nel cammino della vita.

Meno familiare la similitudine della porta. Gesù una porta, anzi, “la” porta? E per introdurci dove? Forse quanti lo ascoltavano ricordavano d’aver udito dai loro padri parlare della mitica Babilonia come della “porta degli dei” (tale è il significato del suo nome), o pensavano alla porta del tempio in Gerusalemme, che li immetteva al cospetto di Dio. Ma quelli erano soltanto dei simboli. Quale porta può spalancarsi realmente sul Regno dei cieli, aprirci il paradiso e introdurci nel seno del Padre?

L’unica porta, l’unica via di comunicazione tra Dio e l’umanità, è Gesù: tutto è stato fatto per mezzo suo, la grazia e la verità ci sono giunte tramite lui, Dio si è rivelato ed è sceso grazie a lui.

Sei Dio che si fa uomo, la porta attraverso la quale Dio viene a noi. E sei la via del ritorno, la porta d’accesso all’Eterno: l’uomo che si fa Dio. Sei la sola via al Cielo: “Nessuno va al Padre se non per mezzo di me”. Chi altri può avere la pretesa di essere il mediatore tra Cielo e terra? Lo squarcio del tuo fianco è quasi il simbolo della tua totale apertura che ci consente di entrare in te e di ritrovarci in Dio. Ti sei fatto nulla, trasparenza, per unirci al Padre: “Chi vede me, vede il Padre”, proprio come attraverso una porta spalancata si vede chi è in casa.

Quante vie traversiamo, quante arrampicate inutili per cercare una scorciatoia, quanti tentativi maldestri per impossessarci con la forza, come ladri, della felicità, della pienezza di vita, della salvezza: il successo, i soldi, il potere, la bellezza, quando non ci si rivolge ai maghi, agli astrologi, o addirittura alle esperienze esoteriche e sataniche. Si cercano i passaggi segreti quando la porta è lì, spalancata, davanti a noi!

Che altro ci resta se non entrare? Ossia ascoltare la voce di Gesù Buon Pastore, mettere in pratica la sua parola, seguirlo con docilità e fiducia, fino ad aderire pienamente a lui, fino ad essere altri lui.

Forse anche noi, perché fatti Gesù dal suo amore misericordioso, vuoti di noi stessi come egli si è svuotato della sua divinità, trasparenti perché solo amore, possiamo sperare di diventare almeno una piccola fessura che lascia intravedere il Cielo a quanti incontriamo sul nostro cammino.

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