sabato 23 dicembre 2017

Natale: Nulla è impossibile a Dio


Uno dei presepi di casa
«Lo Spirito Santo scende­rà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua om­bra… nulla è impossibile a Dio» (Lc 1, 28-38).

L’annuncio più bello che una donna possa mai ricevere: «Stai per diventare madre». Il cuore è colmo di gioia e di esultanza. Ma tu, Maria, hai ricevuto il più straordinario degli annunci: non soltanto madre, ma madre del Figlio dell’Altissimo, il so­gno di ogni donna ebrea. Eppure ancora non ti lasci andare al giubilo. Le parole dell’angelo non hanno sciolto pienamente il turbamento iniziale.
Non sei donna di facili entusiasmi, vuoi andare a fondo delle cose, perché ogni scelta sia consapevole. «Come è possibile?», domandi. È la prima delle parole che ti sentiamo pronunciare nel Vangelo, e non è l’ultimo interrogativo che poni. «Perché ci hai fatto questo?», chiederai più tardi al Figlio che ti ha lasciato per rimanere a Gerusalemme. Vuoi andare a fondo nelle cose, penetrare nel mistero, in una ricerca sincera e spesso sofferta, che porti a un’adesione consapevole e convinta.

Com’è difficile comprendere i disegni di Dio: sovrastano infini­tamente i nostri progetti e spesso sembrano contraddirli, negar­li. Come si concilia il tuo non conoscere uomo con l’annuncio di una maternità? A mano a mano che la tua vita si snoderà in una sequenza del tutto inedita e imprevedibile, sopraggiunge­ranno altri nuovi interrogativi: «Cos’è mai questo racconto di pastori che hanno visto angeli in cielo?», «Che senso ha l’an­nuncio di Simeone nel tempio?», «E le parole che, sempre nel tempio, mi rivolge il figlio dodicenne?».
«Sarà possibile – ecco ora la domanda cruciale – che si compia in me quello che Dio mi chiede? Non è troppo grande?». «Ce la farò?» (quest’ultima domanda forse tu non l’hai mai formulata, ma di sicuro è la nostra domanda, vedendoci così impari, davanti alle richieste che Dio ci rivolge).
Tutto è più grande di te, che pure sei così grande. Devi giun­gere a contenere lo stesso Iddio, che cieli e terra non possono contenere, in una maternità che non si esaurisce nel momento della nascita di Gesù, ma continua e si dilata a mano a mano che il Figlio cresce, fino a spalancarsi sulla Chiesa, pienezza del suo Corpo.
Sei pur sempre una creatura umana e la rivelazione del mistero non può non lacerare la mente e il cuore, che abbisognano di di­latarsi all’infinito, come infinito è il mistero. Tutta la tua vita sarà un crescere progressivo verso la pienezza, il costante adeguamen­to all’infinita totalità di Dio; un cammino fatto di interrogativi, ascolto, accoglienza delle parole di Dio, per custodirle con cura, meditarle con assiduità, approfondirle, penetrarle.

A te come a noi, dinanzi a ciò che sembra arduo, troppo diffici­le, impossibile, torna a echeggiare la parola dell’angelo: «Nulla è impossibile a Dio». Soltanto da questa certezza può nascere l’arrendevole fiducia, la consegna nelle mani dell’Onnipotente: «Avvenga per me secondo la tua parola».


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