lunedì 25 luglio 2016

Gli Oblati hanno delle sorelle


Può darsi che quando nasce una sorellina, il fratello non ne voglia sapere. La cosa non lo riguarda, tutt’al più riguarda i genitori. L’accetti o non l’accetti la sorellina è là e non possiamo farci niente.
La stessa cosa con le COMI (Cooperatrici Oblate Missionarie dell'Immacolata). Sono nate, ci sono. Sono proprio sorelle degli Oblati. E da ben oltre 60 anni! Può darsi che qualche Oblato consigli le ragazze, che si rivolgono a lui per un discernimento vocazionale, a non andare con le COMI perché non le riconosce come sorelle. Ci sono lo stesso e sono ugualmente sorelle, indipendentemente dal fatto che le si accetti oppure no, che le si accolga nel lavoro pastorale oppure no. Certo non sono gemelle, e anche se lo fossero avrebbero un carattere diverso, sarebbero sempre donne e non uomini, penserebbero con la loro testa… È consentito litigare come hanno sempre fatto fratelli e sorelle. Non per questo non si vorrebbero un bene da matti e si lascerebbero fare a pezzi l’uno per l’altra e viceversa.
La loro Regola afferma che esse sono “il volto femminile degli Oblati”. È la loro Regola si dirà, ma nella nostra non c’è scritto che gli Oblati hanno anche un volto femminile. Si dà il caso che la loro Regola ha ricevuto l’approvazione pontificia, come la nostra; il Papa annuncia il lieto evento: agli Oblati è nata una sorellina… e manda loro la foto! «L’Istituto COMI ha la sua origine dalla spiritualità e dagli insegnamenti di sant’Eugenio de Mazenod… pertanto, fanno proprio il carisma oblato e lo incarnano secondo la caratteristica femminile e secolare della loro specifica vocazione… La COMI collabora particolarmente con i missionari OMI in tutti i campi consoni allo spirito e alle attività di un Istituto secolare» (n. 2, 8)
Da pochi giorni è stato pubblicato un documento ecclesiale, Iuvenescit Ecclesia, nel quale si invitano i vescovi e tutti i cristiani a riconoscere i carismi che lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa, senza aver chiesto loro il permesso: sono pregati vivamente di prenderne atto, di accoglierli con gratitudine e di offrire loro lo spazio dovuto.
Dal carisma di un fondatore possono nascere tante espressioni carismatiche: «I doni carismatici nella loro pratica possono generare affinità, prossimità e parentele spirituali attraverso le quali il patrimonio carismatico, a partire dalla persona del fondatore, viene partecipato ed approfondito, dando vita a vere e proprie famiglie spirituali. Le aggregazioni ecclesiali, nelle loro diverse forme, si presentano come doni carismatici condivisi» (n. 16). Con le COMI gli Oblati formano una vera e propria famiglia spirituale.
Niente da fare, in casa occorre per forza aggiungere un lettino e mettere una sedia in più a tavola…
Che gioia vedere le nostre Sorelle pregare sulla tomba di sant’Eugenio, riconoscendo come loro padre il nostro padre.

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