venerdì 11 luglio 2014

Luoghi imprevisti, tempi inattesi / 7



La nostra piccola storia si incastona nella grande storia dell’umanità, dove pure Dio si rende presente. Spesso il suo intervento appare evidente, come nei grandi carismi. Dante, nel Paradiso, canta l’opera di Domenico e Francesco come una grande opera di Dio nella sua Chiesa: «La provedenza, che governa il mondo / con quel consiglio nel quale ogne aspetto / creato è vinto pria che vada al fondo, // (…) due principi ordinò in suo favore, / che quinci e quindi le fosser per guida» (Canto 11). Lo stesso può dirsi dei Concili, “tempo favorevole”, quando lo Spirito soffia in maniera robusta.

Lo sguardo di fede giunge a cogliere la presenza di Dio anche in eventi che apparentemente sembrano offuscarla. Le persecuzioni della Chiesa dei primi tempi per Tertulliano sono “semenza” di nuova crescita (cf. Apologeticum, 50, 13). La Rivoluzione francese, con il massacro di migliaia e migliaia di cristiani laici, sacerdoti, religiose e religiose, agli occhi del restauratore della Tratta, Dom Agostino de Lestrange, fu un evento della Provvidenza per purificare la Chiesa. Eppure egli dovette fuggire in Svizzera e poi fuggire anche di lì, insieme con numerosi giovani oblati dell'ordine, percorrendo a piedi e su carri quasi tutta l'Europa centrale, fino a giungere in Russia e infine in America. Dio era presente anche nei campi di concentramento e nei gulag sovietici? I martiri in quei luoghi ne sono i testimoni credibili. 

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