domenica 20 luglio 2014

La Firenze dei fiorentini col lampredotto



Firenze è bella anche fuori del solito giro riservato ai turisti. C’è una Firenze dei fiorentini che quando ti ci cali ti dà qualcosa in più: il senso della quotidianità, del buon gusto, della bellezza fine, della briosità un po’ bizzarra.
L’ho passeggiata lungo Borgo alla Croce con i fantasiosi negozi, le botteghe di una volta, le osterie appetitose. Mi sono fermato al mercato delle pulci in borgo dei Ciompi, dove le strutture rinascimentali ti ricordano che anche l’architettura per un mercato del pesce può essere pensata con gusto, fino a diventare un’opera d’arte. Poi borgo allegri con rigattieri, antiquari, artigiani restauratori. In mezzo un autentico gioiello: la chiesa di sant’Antonio, con opere d’arte da mozzafiato.

Ma la grande meraviglia è il recupero delle antiche carceri delle Murate, che fino a pochi anni fa ospitavano ancora i detenuti e oggi sono stati trasformate con fantasia in appartamenti, uffici, luoghi pubblici… Sono rimaste le antiche porte cariche di catenacci che incutono ancora terrore, le inferiate... Mi ha colpito lo schizzo di un carcerato che guarda il mondo dalle sbarre, con un’ansia di libertà
La passeggiata non può non terminare presso la famosa Tripperia Pollini, un semplice banco dove di mangia il lampredotto, un piatto particolare (veramente il piatto non c’è, viene servito direttamente sul panino) a base di uno dei quattro stomaci dei bovini. Buon appetito! Senza fare troppo gli schizzinosi: fa parte dell’autentica Firenze dei fiorentini.


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