sabato 28 gennaio 2023

Beatitudini: specchio del nostro vivere

Ascolto le beatitudini e in esse vedo riflesso Gesù. Sono la sua biografia. Rivelano la sua identità.

Povero di spirito e puro di cuore: è luminosa trasparenza di Dio. Si è fatto talmente vuoto e niente da far passare tutto e solo Dio. Ha pianto su Gerusalemme facendosi carico della nostra durezza di cuore, e ha pianto sull’amico morto condividendo ogni nostro soffrire. Ha patito persecuzione e ingiustizia come gli ultimi della terra. Ha fatto suo ogni nostro male così che sempre potessimo scoprirvi la sua beatitudine. Mite e misericordioso ha rinunciato a ogni forma di violenza e di vendetta, dimenticando il male che gli abbiamo fatto e rendendo bene per male. Ci aspetta sempre, con pazienza, anche quando ci fermiamo o ci perdiamo e sempre ci perdona. Ha provato fame e sete di giustizia, di rapporti veri, smascherando ipocrisie e falsità, e ha costruito relazioni d’armonia e di pace.

Ascolto le beatitudini e scopro come egli mi vede, come mi vorrebbe.

Mi vuole povero di spirito e puro di cuore per possedere soltanto Dio, in pienezza, senza costruirmi idoli vani.

Mi insegna a scoprire la forza della beatitudine in ogni mia pena, in ogni patire. Ma prima ancora mi insegna a soffrire e piangere non su di me, in inutili ripiegamenti, ma con chi soffre e chi piange, partecipando e condividendo.

Mi mostra come l’amore copre lo sgarbo dell’altro, si sforza di perdonarlo e sempre spera in lui.

Mi ricorda che non posso starmene in pace finché c’è guerra e ingiustizia attorno a me. E non debbo darmi pace se non lavoro per la giustizia e non costruisco la pace.

Ascolto le beatitudini e vi vedo riflesso il volto della Chiesa come tu l’hai voluta.

Non cerca appoggio nel potere, né ripone fiducia nelle ricchezze, ma solo in Dio, suo unico Signore. Soltanto se semplice, povera e pura potrà godere delle beatitudini e mostrare a tutti le ricchezze e la bellezza del Cielo.

Nella condivisione delle angosce dei poveri e delle persecuzioni degli ultimi trova la certezza dell’adempimento della sua missione: portare il regno dei cieli. Non nel plauso, nel consenso, nell’adulazione, ma nella derisione, nell’emarginazione, nella contestazione, nel rifiuto la somiglianza piena con Cristo e quindi la verità dell’essere suo corpo.

Mite e misericordiosa rifiuta ogni arroganza, accoglie tutti, cammina con tutti, serve tutti, madre e sorella.

Difende i poveri, i deboli, chi patisce ingiustizia e lotta per la pace, con tutte le sue forze, finché non sia instaurato il regno di amore e di pace.

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