giovedì 6 novembre 2025

Il segreto della missione

Ormai più di un mese fa, di ritorno da St-Laurent-du-Verdon, ci siamo fermato a Barjols, un bel paese dove i Missionari di Provenza avevano fatto una missione nel 1818.

Ieri, di ritorno da St-Denis, ci siamo fermato a Grans, dove ci fu la prima missione, nel 1816. Cinque settimane intere, sall’11 febbraio al 17 marzo. Erano in quattro. Andò anche la mamma di sant’Eugenio! P. Tempier era rimasto a Aix per portare avanti il gruppo dei giovani. Il Fondatore lo aggiorna: “Non abbiamo il tempo di mangiare e nemmeno di dormire…”. Al padre, ancora in Sicilia, scrive: “Non avevo mai visto miracoli. Adesso non posso più dirlo! Era un popolo abbandonato, completamente smarrito, la fede spenta. Si conosceva Dio solo per bestemmiarlo… Ebbene, la missione ha cambiato tutto. Siamo in quattro a confessare e i confessionali sono assediata dalle tre del mattino. Siamo restati a confessare fino a 28 ore di seguito!

Una volta terminata la missione, i missionari tornarono altre quattro volte in paese, per portare avanti il lavoro. La gente cominciò ad andare fino a Aix per incontrare i missionari e confessarsi da loro: otto ore di camminata ad andare e otto a tornare!

Abbiamo celebrato nella messa del paese e dopo la messa siamo stati all’entrata del paese dove è ancora la croce piantata in quel 1816.

Il segreto sta forse in un nota bene che sant’Eugenio scrive alla fine di un a lettera a Tempier: “P.S. Tra noi, missionari, siamo ciò che dobbiamo essere, ossia abbiamo un solo cuore, una sola anima, un solo pensiero; è ammirevole! Le nostre consolazioni sono, come le nostre fatiche, senza eguali”.



mercoledì 5 novembre 2025

Saluto alle terre di Vaucluse

Esplodono i pioppi nei forti colori
prima di lasciare a terra 
la chioma superba.
Le viti ancora incerte
fanno diverso ogni filare
metamorfosi di toni.
L’ultima foglia rossa m’invita
a lasciare con lei
vento e tramonti
boschi e monti di Vaucluse.
M’avete segnato il passo
con capitelli e santi
con picchi e rocce
reminiscenze d’eremiti
silenti e solitari.
M’avete aperto il cielo.





martedì 4 novembre 2025

Lupi e statuine di Provenza

L'alto giorno, mentre ero a Saint Gens, ho sentito l'ululato del lupo. Per la prima volta. Sulla collina accanto il latrare dei cani. Sarà stato il lupo di Saint Gens? 
Ho poi chiesto se davvero nella zona c'erano i lupi. Sì, ci sono! Anche i lupi! non manca proprio nulla in questa meravigliosa Provenza.
Scendendo mi sono poi fermato ad una casa appoggiata alla roccia, nascosta nel bosco, che una targa indica come la bottega di un artigiano di “santons”, le statuine di terracotta del presepe, che raffigurano anche personaggi caratteristici della regione. Mi apre una signora gentile e mi introduce in un laboratorio antico con tornio, forno, mille pezzi d’artigianato. Mi racconta che continua la tradizione di famiglia, anche adesso che il marito non c’è più…

“Come fate ad abitare così isolati tra queste rocce in mezzo al bosco?”, le domando. E lei: “E voi come fate ad abitare in città? Sono qui ormai da 50 anni, anche mio figlio vive tra i boschi: fa l’ornitologo! e mia nuora viene a darmi una mano nel lavoro artigianale…”.

Quasi quasi mi ci fermo anch'io.


lunedì 3 novembre 2025

Tutta la natura canta la gloria di Dio


Dopo una giornata di pioggia ecco una notte piena di stelle. Mi accompagnano nel cammino fin quando, lentamente, ogni dopo l’altra si nascondono sotto il lenzuolo bianco che l’amba stende nel cielo.

La natura, avvolta nel buio, col sorgere del mattino si riveste dei suoi colori, anche se ancora il sole non li rende splendenti. Ed ecco i boschi che avvolgono le vigne, i ciliegi, i campi appena arati.

Fin quando compare Pernes-les-Fontaines, un paese che si dà arie cittadine perché in piano, ai piedi delle colline. All’entrata, lungo la strada, un cartello invita a ridurre la velocità perché nelle scuole ci sono ben 320 studenti. Ma è ancora troppo presto e per la strada non si vede nessuno.

Entro nelle antiche mura e l’attraverso passando da porta a porta. La chiesa è ancora chiusa, così come l’accesso alla torre dell’orologio. Le case non sono in pietra come quelle dei paesi vicini, ma intonacate, con colori pallidi.


Come gli altri borghi attorno la cittadina vanta antiche origini gallo-romane. E chissà quanti grandi personaggi hanno attraversato la sua storia. Scorgo però, lungo la strada d’accesso, un solo monumento, a un certo Paul de Vivié, detto Velocio, “apostolo del cicloturismo”! C'è sempre qualcuno degno di memoria, oltre ai soliti caduti della Prima guerra mondiale e i martiri della Resistenza…

Sto per ripartire, perché mi aspettano gli impegni alla Sainte-Garde, quando finalmente il sole comincia a illuminare con i primi raggi mura e palazzi…

Sulla strada del ritorno ho davanti il monte Ventoux. In un cielo limpidissimo la montagna, orgogliosa dei suoi 2000 mentre, si ostina a tenere sulla cima l’unica nuvoletta di tutto l’orizzonte.

Continuo immerso in una natura che sfoggia tutta in tutta la sua ricchezza i colori autunnali. Vorrei rimanere qui fino a veder cadere l’ultima foglia, e poi godere i colori dell’inverno, e poi quella della primavera, e poi quelli dell’estate… Che bella la Provenza!

Tutta la natura canta la gloria di Dio…

domenica 2 novembre 2025

sabato 1 novembre 2025

Sempre in compagnia dei santi

 

Villaggi disseminati sulle montagne e nascosti nei boschi. Vicini gli uni agli altri, ma mondi autonomi. Oggi La Roche sur Pernes. La Roche: è tutto dire. Un comune tutto in pietra di 400 abitanti, con suo bel castello, la chiesa rigorosamente chiusa, il comune che apre due ore al giorno, le case abbarbicate sulla roccia…

Lo raggiungo camminando di buon mattino, come sempre, incantato dalla natura: una strada che si avventura tra boschi e campi, in un silenzio assoluto.

Torno in autostop per non arrivare in ritardo. Si ferma una macchina sportiva: signora tedesca che vive in una delle tante ville di pietra nascoste nel verde.

Sono sempre in compagnia dei santi, che non mancano mai lungo il cammino. Mi riferisco a quelli nei capitelli… non ho le visioni! Sono comunque sempre in loro compagnia, tra quelli vecchi e quelli nuovi.

Poi arriva la celebrazione di tutti i fedeli defunti, e non sai da che parte sta certa gente, se con quelli del 1° novembre che sono nella gloria del Padre o con quelli del 2 novembre che aspettano una tua preghiera per salire più in alto. Io li metto tutti insieme, ci penserà Lui ha distribuire gloria e requiem eterna.

L’importante è camminare insieme…



venerdì 31 ottobre 2025

In cammino coi santi

In questa Provenza mistica non è difficile celebrare Tutti i santi. Ad ogni crocicchio l’edicola di un santo! Nelle chiese sono una moltitudine, ben sistemati, con armonia, e tutti “sincronizzati” in oro. 

Ogni giorno ne scopro uno nuovo!

Ci accompagnano passo passo, proprio come ricorda la Lettera agli Ebrei: «circondati da tale moltitudine di testimoni (…), corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù…» (12, 1-2). Fanno il tifo per noi. 

Non siamo soli nel nostro santo viaggio.