Siamo in provincia di Caserta, in una vallata circondata da colline dominate a nord dal Monte Maggiore, con davanti la fertile pianura della Terra del lavoro. Una cittadina modesta, 2000 abitanti, con abitazioni a due piani fiancheggiate da piccoli orti. Al tempo dell’imperatore Augusto, Calpurnio Fabato vi aveva costruito una grande villa che, in onore della figlia Camilla, aveva intitolato “Villa Camilliana”.
Testimoni dell’antica religiosità, quattro belle chiese e quattro oratori. Il Conservatorio delle Monache di S. Elisabetta ‑ meta di frequenti visite di S. Alfonso de Liguori che confessava nell’annessa chiesetta ‑ fu requisito nel 1870 con l’unificazione dell’Italia e divenne sede delle scuole elementari. Nel 1905 fu ceduto dal Comune alle Suore adoratrici di Casoria. Per secoli il paese ha dato numerose vocazioni sacerdotali e religiose, tra cui tre vescovi.
Nelle vicinanze si apre la grotta di S. Michele, ricca di
stalattiti e stalagmiti. Conserva affreschi della fine del secolo XV o inizi
del XVI. Nella frazione di Leporano, borgo medioevale di un centinaio di
abitanti, su una collinetta sassosa, circondato da secolari ulivi, si trova un
santuario dedicato alla Madonna ad rotam montium, tra i più antichi
santuari mariani d’Italia.
Questa sera, proprio a Camigliano, ho presentato il libro con la storia di p. Armando Messuri, davanti alla nipote, al sindaco, al parroco e tutte le "autorità", al "popolo": tutti…
Per la prima volta vedo questo paese con i suoi 2.000 abitanti, la casa di p. Armando, le viuzze, la bella chiesa dove è stato battesimali e dove ha celebrato la prima messa… Tornerò con calma




















