lunedì 8 settembre 2014

Appartenenza: essere una famiglia


Sabato pomeriggio due giovani, al termine del loro noviziato, si sono presentati per i primi voti. Davanti a un’assemblea festosa hanno chiesto di poter seguire Gesù, e fin qui tutto normale. Quello che mi ha colpito è la richiesta di seguirlo “nella famiglia dei missionari Oblati”.
È vero, non si può seguire Gesù da soli. Ma nessuna strada si può intraprendere da soli. Ci vuole sempre una comunità di appartenenza, una famiglia con cui condividere scelte e cammini.
Senza legami d’amicizia, senza essere con qualcuno, si va poco lontano.
La solitudine, l’abbandono, lo smarrimento, lo spaesamento sono tra le peggiori condizioni d’esistenza. Come affrontare la vita da soli?
Insieme si può essere anche poveri, ammalati, perseguitati, ma ci si fa forza, c’è un legame di aiuto vicendevole, una solidarietà che danno fiducia e speranza.
Che bello avere una famiglia. Più bello essere una famiglia
Ancora più bello se questa famiglia si chiama Oblati di Maria Immacolata.


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