lunedì 25 gennaio 2021

Una preghiera che travalica ogni confine



È iniziato il ritiro che per tre giorni accompagnerà l’Assemblea generale dell’Opera di Maria verso l’elezione della nuova Presidente. Ed è iniziato con una preghiera ecumenica presentata da partecipanti di diverse Chiese, poiché a questa Assemblea partecipano, in qualità di invitati, anche persone di diverse Chiese e di diverse religioni. 

A me la gioia di aprire con la prima meditazione presentando l’attualità di quel patto d’unità stretto tra Chiara e Igino Giordani il 16 luglio nel 1949 in montagna, sulle Dolomiti. Ne ho già scritto tante volte, anche su questo blog:

https://fabiociardi.blogspot.com/2018/01/sai-dove-siamo-viaggiando-il-paradiso-2.html

Non ne ho parlato però come di un evento del passato, pur di straordinario valore storico, ma come di una chiamata rivolta a noi oggi a vivere l’uno per l’altro, in un dono totale di sé reciproco. A un certo momento mi sono interrotto e ho invitato, chi ne sentisse la necessità, a mettersi subito in contatto via WhatsApp con qualche partecipante con cui desiderasse eventualmente riconciliarsi… Come si può fare il patto d’unità se non ci perdoniamo fino in fondo, tenendosi dentro anche un minimo rancore verso l’altro? Come fare il patto d’unità se non viviamo tra di noi un sincero amore reciproco?

Così, al termine della meditazione, abbiamo potuto formulare il patto d’unità tutti insieme, al alta voce, con i microfoni accesi. Da ogni parte del mondo, per via telematica, si è levata una potente preghiera, pronunciata da ognuno nella propria lingua: mi è sembrato di assistere una nuova Pentecoste.

 

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