Santa
Maria a Vico, 12 agosto. “Hanno sceso” la Madonna. È iniziato così il triduo in
preparazione alla festa dell’Assunta.
La
statua millenaria della Madonna è custodita in una splendida cappella, chiusa
da una artistica cancellata. Benché protetta, le corone e la collana sono
posticce. Quelle vere, d’oro, le mettono soltanto in occasione della festa. Ma
prima bisogna appunto “scendere” la Madonna, con un’operazione complessa, considerando
anche il notevole peso della statua, a cui è deputato un gruppo di uomini: una
autentica liturgia seguita con attenzione e apprensione da una folla di fedeli.
Una volta “scesa” la tensione si scioglie in un potente applauso.
Condotta
sul presbiterio viene incoronata dal parroco, p. Nicola, e poi issata sull’altare
preparato per l’occasione.
Ora
finalmente la preghiera a Maria può levarsi fiduciosa e libera il cuore.
A notte
il canto dell’Akathistos, affidato al nutrito e commosso coro parrocchiale che
prega cantando con tutte le corde dell’anima.
Un
inno sempre bello e sempre nuovo, del V secolo, testimonianza di una Chiesa
ancora unita che rivolge alla Vergine Sposa le lodi più appassionate.
I
prossimi giorni mi riservano un programma nutrito, al quale partecipa tutta la
Valle Caudina.
Su
questo piccolo santuario, cuore della regione, ho scritto più volte su questo
blog, in occasione delle mie visite fugaci. Ad esempio:
Era
da 50 anni, da quando sono diventato Oblato, che ho sempre sognato di
partecipare alla festa dell’Assunta come qui viene vissuta, ma non mi è mai
stato possibile. Ogni anno gli impegni mi hanno portato in giro per il mondo e
quando ero libero amavo passavo il 15 agosto da mia mamma. Quest’anno la mamma
non c’è più e allora… eccomi dalla Mamma.
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