“Che tristezza un viaggio da soli. Si può intraprendere per affari, per andare a trovare qualcuno… Ma un viaggio vero, verso una bella meta, di quelli che si preparano con cura, di quelli che non ci dormi la notte prima perché sei eccitato all’idea di andare in un posto nuovo, dell’avventura, va fatto insieme: il tempo passa più in fretta, ci si aiuta, ci si incoraggia se capita di sbagliare strada, si condividono le nuove scoperte, le gioie, le difficoltà”.
Così scrissi una volta su questo blog.
Il mio viaggio in Catalogna sarebbe stato così bello se fossi stato solo?
Ho avuto la fortuna di avere tre straordinarie compagne di viaggio. Con
occhi si vede meglio e di più. Con quattro cuori le emozioni si moltiplicano. Con
quattro menti si comprende meglio. Più ancora se i quattro sono uno!
E cosa sarebbe stato il viaggio senza l’accoglienza signorile di dom Carles in monastero o quella aperta, calda e generosa di padre Willi e della comunità dei Missionari del Sacro Cuore?
Porto con me il silenzio dell’alba di Monserrat, il sorriso della Madonna Nera, la lode alla Vergine – il Verolai – cantato dai pueri cantores dell’abbazia, il gioco delle fontane di piazza di Spagna a Barcellona, la musica dell’orchestra giovanile inglese nella chiesa di Maria del Mar, la mistica dei luoghi e dell’arte…
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