Mi ci sono voluti un po’ di mesi per arrivare alla fine del
romanzo. Perché?
Perché è un libro di una estrema stanchezza, l’ho percepito con
chiarezza a metà dell’opera, e ne ho trovato conferma nell’ultima pagina,
quando l’autore confessa: “tutto finiva per consumarsi, perfino la
consumazione, e tutto finiva per stancare, perfino la stanchezza”.
Perché allora l’ho letto?
Perché la scrittura è molto alta, con metafore espressive e
sorprendenti, con un vocabolario ricchissimo. Come si fa a scrivere così bene?
La saga familiare percorre quasi un secolo di storia
italiana, dalla fine dell’Ottocento alla prima guerra mondiale, dal Fascismo
alla seconda guerra mondiale, alla ricostruzione… Tutto attraverso lo sguardo
di un paesetto di periferia.
Carlo Sgorlon, un grande scrittore, radicato al territorio e
insieme fantasioso.
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