Basilio,
Gregorio di Nissa, Pacomio, Giovanni Crisostomo, Girolamo… chi non conosce
questi grandi dei primi tempi del cristianesimo. Conosciamo meno le donne che
stanno dietro, o davanti, o accanto a questi uomini: Macrina, Marcella, Paola,
Eustochio, Melania. Meno ancora conosciamo donne indipendenti come Maria d’Egitto,
Pelagia, Egeria…
Quando
leggiamo dei Padri della Chiesa le donne appaiono quasi di riflesso, in maniera
marginale. Esse hanno giocato invece un ruolo di primaria importanza. Vedere
gli uomini a partire dalle donne offre una lettura nuova della storia.
Soltanto
adesso, a più di vent’anni dalla sua pubblicazione, ho avuto occasione di
leggere questo straordinario libro dell’amica e collega Mariella Carpinello, Libere
donne di Dio. Figure femminili nei primi secoli cristiani, edito da
Mondadori.
Si
spalanca un mondo ricco di esperienze quotidiane ed estreme, un’umanità che ha
preso sul serio il messaggio evangelico, senza annacquamenti. Non appaiono
polarizzazioni tra maschio e femmina, ma rapporti costruttivi, di grande
libertà, testimonianza della rivoluzione portata dal cristianesimo.
Sono
storie d’altri tempi, alcune improponibili. Rimangono comunque un segno
luminoso e una proposta sempre attuale per un cammino coraggioso nello
sconfinato orizzonte aperto da Cristo e per un rapporto uomo-donna liberatorio e
fecondo.
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