A Santa Maria a Vico la festa dell’Assunta inizia con la messa di mezzanotte, preceduta dalla musica in piazza e dell’ora di preghiera.
Alle
6.00 del mattino arrivano i primi pellegrini dei paesi vicini, assieme ai
parroci. La chiesa è stracolma, a tutte le ore.
Santuario
una volta all’anno, ma quella volta sentito dall’intera vallata.
Gli ampi spazi sono di tutti, a cominciare dal chiostro e dalle sale che vi si aprono, a cominciare dalla bellissima sala del capitolo che, tra gli altri affreschi, mostra l’incoronazione in gloria di Maria. Chiostro e luoghi attigui sono spazi di sosta, di riposo, di preghiera.
Resto
colpito da come ognuno si sente a casa propria.
Percorrono
le stradine adiacenti assiepata dalle bancherelle, entrano in chiesa, nel
chiostro, nel cortile, nella piazza, con disinvoltura. Si fermano, parlano, si
confessano in lunghe file, di nuovo si spostano da un locale all’altro, con
grande libertà.
Si
ricordano di quando, bambini, i genitori li portavano alla festa della Madonna.
E tornano,
una volta all’anno, per questo appuntamento immancabile.
Gli oltre
100 anni di presenza oblata hanno creato il senso della famiglia e dell’accoglienza.
“Vengo
da Napoli. Mio marito mi portava sempre qui per la festa dell’Assunta. Da quando
è morto nessuno mi ha più accompagnata. Finalmente quest’anno mi sono decisa e ho
chiesto a una figlia di portarmi. Ricordo di quando, parecchi anni fa, che mi
sono confessata da un padre straordinario, molto buono, che non vedo più. Mi diede
tanta speranza. Fu una confessione che mi cambiò la vita”.
Alla
fine della confessione mi dice:
“Sono
contenta, anche se non è proprio come quella volta. Voi non siete come il padre
di quella volta, però siete bravo anche voi. Sì, anche questa volta sono
contenta”.
Dopo la messa solenne presieduta dal vescovo, sfilano davanti alla basilica i carri con i doni della campagna: polli, vitellini, capretti, caciotte, insaccati, dolci, vino e liquori... Li accompagnano, lungo le vie del paese, due bande e altri gruppi musicali. Il primo carro è il più antico, risale a 120 anni fa. L’ultimo, il più recente, è vivacissimo, guidato da un gruppo folcloristico. Ormai sono trainati dai trattari, ma ne è rimasto uno trainato dai buoi.
Sono
strettamente legati alla Madonna dell’Assunta, di cui portano statue, stendardi,
effigi le più varie. Giunti davanti alla basilica ogni carro è benedetto e il
gruppo legato al carro si esibisce in lodi e canti alla Madonna. I doni portati
– ogni rione o paese vi ha contribuito – saranno messi all’alta in questi
giorni per contribuire alla festa.
Non
c’è distinzione tra “”sacro” e “profano”: è la festa della Madonna!
Penso
che lei sarà contenta nel vedersi attorno tanti suoi figli.
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