Questa
mattina, alle 7.00, si presenta alla porta del santuario il primo
pellegrinaggio, proveniente da una parrocchia dei dintorni. Sono venuti a piedi
recitando il rosario. Terminano con la Salve Regina e poi entrano cantando. Che
gente bella!
Ieri
pomeriggio il corteo storico, che ha percorso tutto il paese che si distende
per più di due chilometri lungo l’antica via Appia. Più di un centinaio i
partecipanti con i ricchi costumi della corte degli Aragonesi, i cui re hanno
costruito il santuario, ormai più di 500 anni fa.
Giunti
nella piazza antistante la basilica il cavallo del re si è inginocchiato tre
volte davanti alla piccola edicola, come aveva fatto 500 anni.
Le
tradizioni si perpetuano.
Si
dà poi il via alle danze antiche delicate e signorili.
Sono ormai le 20.00 passate quando il corteo entra in chiesa e sfila davanti alla Madonna seduta in trono, la vera Regina, davanti alla quasi di inchinano re e regine.
Poi
la messa, con sindaci e re e regina attorno all’altare.
Infine
gli sbandieratori offrono l’ultimo spettacolo.
Tutto
è ormai pronto per la grande festa: Maria Assunta in cielo.
Da
quando Dio ha fatto la pazzia di prendere la carne umana, hai voglia a ripetere
che siamo polvere e in polvere torneremo. Ormai la carne, la fisicità, l’umanità
in tutta la sua concretezza è stata assunta dalla divinità e quindi irrimediabilmente
divinizzata.
E nella
carne dell’uomo è sintetizzata tutta la materia dell’universo, tutta la natura,
tutto il creato, quindi tutto divinizzato.
“Niente
si crea e niente si distrugge”. No, “tutto è stato creato e niente si distrugge”.
Tutto rimane, anche si trasfigurato. Come? La domanda se la ponevano anche i
primi cristiani di Corinto:
Ma
qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?». Stolto!
Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; e quello che semini non
è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro
genere. Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge
incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e
risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo
spirituale. (…)
Il
primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il
celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di
terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste" (1 Cor 15, 35-49).
Ed eccola Maria, che anticipa ciò a cui siamo destinati: entrare in Cielo con tutto noi stessi, interi, con il mondo nel quale siamo immersi e di cui siamo parte ed espressione. Non solo con la creazione, ma con tutto il lavoro umano e le sue opere. Tutto ciò che è umano ha valore, ha la vocazione al Cielo. Siamo consapevoli che stiamo seminando qualcosa di corruttibile, ma sappiamo anche che risorgerà incorruttibile e resterà nella sua sostanza d’amore.
Maria
Assunta, la nostra speranza, la speranza della politica, dell’arte, del lavoro,
del patire, dei fallimenti e delle gioie. Tutto può avere valore, tutto può risorgere,
trasfigurarsi, salire al Cielo, rimanere per l’eternità.
Grazie infinite Padre Fabio, buona festa dell'Assunta!!!!
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