“Dove è
il tuo tesoro, lì è anche il tuo cuore”. Quando Maria ascoltò queste parole
rivolte dal figlio alla folla, forse sorrise: le conosceva bene. Era lui il
tesoro che il Padre le aveva affidato. Fin dal primo istante nel quale lo
Spirito lo aveva generato in lei e da lei, il suo cuore era con il Figlio. Lo
aveva sempre pensato, amato, ascoltato. Ha vissuto con lui, per lui, di lui. Lo
ha accudito, fatto crescere… Era sua madre e per lui ha vissuto.
L’Occidente
la dipinge in ginocchio davanti al suo bambino, a mani giunte, estasiata, tutta
presa da lui.
L’Oriente
la vede orante, con il figlio iscritto in seno, nel cerchio del cuore.
In
Occidente Gesù è un bambino, vero uomo, adagiato in un presepe vero.
In
Oriente è il Signore Iddio immerso nell’oro del cielo.
Per
entrambe le tradizioni Maria è la Madre, custode del mistero e da esso rapita.
Ha
generato colui che neppure i cieli possono contenere.
Egli è
più grande di lei e lei lo contieni. Si è rimpicciolito perché ella potessi
accoglierlo e si è fatto suo bambino.
Dio
l’ha resa infinitamente grande per poterlo accogliere e l’ha fatta Madre di
Dio.
Egli è
talmente grande – è Dio! – che la riempie interamente. In Lui è il suo tesoro,
in Lui il suo cuore. Tutta per lui, con tutta se stessa.
Così
vorremmo essere noi.
Il
cuore, inquieto, percorre mille sentieri, attratto da mille ricchezze
disseminate lungo il cammino. Tutte belle, tutte buone, tutte nostre. Ma il
tesoro è un altro e Maria oggi ci ricorda dove puntare il cuore.
Il suo
perenne raccoglimento, il suo silenzio, la meditazione, l’adorazione di Dio,
che in sé contiene ogni altra ricchezza, ogni altro amore, è l’icona del
Natale. Che sia anche quella del nostro cammino, che riprende con il nuovo
anno.
Mostra
a noi il tuo Tesoro,
Vergine
Madre,
come
lo mostrasti a Giuseppe,
ai
pastori, ai magi.
Insegnati
a guardare tuo Figlio
con
i tuoi stessi occhi di contemplazione
e
adorazione
e
amore.
Chiudi
i nostri occhi
su
altri tesori
e
donaci sguardi per lui soltanto.
Educa
il cuore a custodire,
nel
silenzio e nella meditazione,
il
mistero della presenza di Gesù,
perché
sia sempre lì,
con
il suo unico Tesoro.
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