Non
poteva iniziare meglio il nostro incontro di dialogo tra le religioni qui in
India. In un salone della diocesi di Munbai si sono ritrovati rappresentati di sette religioni, invitati dal cardinale, per gli auguri di Natale.
Il coro
della cattedrale ha aperto con i canti tradizionali natalizi.
Le
ragazzine di una scuola cattolica hanno raccontato, con un teatro vivace, la
storia del Natale: l’annunciazione a Maria e a Giuseppe, la visita a santa
Elisabetta, il viaggio a Betlemme, la nascita di Gesù, la visita dei pastori,
dei magi, Erode… Mentre in Europa si aboliscono i presepi per “rispetto” delle
religioni, qui si fa un presepe vivente davanti ai rappresentanti di tutte le
religioni…
Un
rappresentante di ogni religione ha poi parlato del messaggio di armonia,
amore, compassione, pace di cui ogni religione si fa promotrice.
Di nuovo il coro ha ripreso con canti natalizi, anche in lingua locale.
Di nuovo il coro ha ripreso con canti natalizi, anche in lingua locale.
Infine le
ragazzine hanno sceneggiato una troupe televisiva che è andata in paradiso a
intervistare Madre Tersa di Calcutta. Tra l’altro Madre Teresa ha raccontato la
parabola del Buon Samaritano, che nel frattempo veniva rappresentata sul palco:
un’altra pagina evangelica spiegata ai membri delle altre religioni.
L’ultima
parola al cardinale, che tra l’altro ha messo in luce tutto il bello che era
stato detto da ogni religione, aggiungendo: “Però tutto questo ora dobbiamo
viverlo!”.
Un
pomeriggio intenso, ricco, che ha creato un clima di festa, di gioia, dove l’unità
si poteva proprio toccare.
Sì,
abbiamo iniziato nel migliore dei modi.
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