«Si compia in me
la tua Parola»
(Lc 1, 38)
I nostri padri nella fede hanno sempre pensato che la Vergine Maria fosse ricolma della Parola di Dio. Andrea di Creta, padre della
Chiesa, scrive che Maria è come un «libro vivente in cui la parola spirituale è
stata silenziosamente inscritta dalla viva penna dello Spirito».
Ruperto di Deutz, teologo
medievale, afferma che la Parola di Dio è raccolta in Maria, «nel cui grembo
Dio ha convogliato tutto l’insieme delle Scritture, ogni sua parola».
Perché Maria è ricolma della Parola
di Dio? Perché la leggeva, la meditava… Dall’epoca patristica in poi era comune
ritenere che Maria conoscesse molto bene le Scritture, convinzione che poi si è
espressa nell’arte: la Vergine, nelle Annunciazioni, è spesso raffigurata nell’atto
di leggere una pergamena o un libro, la Bibbia, di solito aperta alla profezia di Isaia 7,
14, dove si preannuncia una vergine che dà alla luce un figlio.
Sarà stato certamente così. Eppure,
lo sappiamo, il rapporto tra Maria e la Parola è ben altro, ben più profondo, unico: Maria è la madre della Parola di Dio, del Verbo, lo contiene in sé.
La Parola, prendendo carne da lei,
non poteva inquinarsi: doveva essere accolta in una mente, in un cuore, in un
grembo immacolati. Per questo è
l’Immacolata!
Come si può essere immacolati se
non accogliendo la Parola?
Maria è tutta Parola di Dio prima
ancora che il Verbo venga ad abitare in lei fisicamente. Il Padre, prima di generare in lei il Verbo, l’ha generata
nel Verbo perché potesse accogliere il Verbo.
L’ha fatta Verbo come il Figlio.
Maria è tutta rivestita della
Parola di Dio. È l’Immacolata!
Come il Verbo è lo splendore del
Padre, così Maria, fatta Verbo e accogliendo il Verbo, riflette lo stesso splendore, la stessa
bellezza. Tota pulchra es Maria,
Tutta bella sei Maria!, canta la Chiesa. È l’Immacolata!
Donna della Parola, Maria è icona dell’ascolto
e dell’accoglienza della Parola. È il terreno buono e fecondo, privo di sassi e
di rovi, di cui parla la parabola del seminatore, che può ricevere il seme della Parola e farlo fruttificare il cento
per uno (cf. Mt 13, 39). È
l’Immacolata!
Il suo non è un ascolto passivo, rassegnato.
La prima delle sette parole dette da Maria, così come le riportano i Vangeli, è
una domanda: «Come è possibile?» (Lc 1, 34). La Parola di Dio che le
viene annunciata dall’angelo sembra impossibile da attuarsi, è incomprensibile.
La Rivelazione, fatta di parole e
di eventi, è sempre difficile da comprendere e da accogliere, anche per Maria. Eppure
ella vuole capire, entrare dentro il mistero. Non importa se le occorreranno
degli anni. Anche lei, pur già santa nella concezione immacolata, è chiamata a
compiere un costante cammino di fede. Anche per lei, come per ogni cristiano,
la comprensione del Vangelo avviene a mano a mano che aderisce alla volontà del
Padre e percorre la via della sofferenza: vivendo e amando ha la luce.
«Custodiva» (syntéreìn) gli
eventi e le parole del suo Figlio (Lc
2, 19), li «conservava con cura e continuità» (diatéreìn) (Lc 2,51), . Maria è «giardino chiuso, fontana
sigillata» (Ct 4, 12). È l’Immacolata!
Serbava in cuore il mistero, integro e immacolato, ma non statico e inerte: meditava (symbàllein) (Lc 2, 19) le
realtà divine custodite, ossia, come suggerisce il verbo greco, le metteva a
confronto, le approfondiva, ne comprendeva sempre meglio il messaggio, sapeva
penetrarle, prenderle come sono, senza annacquarle, senza discioglierle, così
da tradurle subito in pratica. È
l’Immacolata!
Così Maria può arrendersi in maniera incondizionata alla Parola di Dio, sia essa compresa o non compresa, icona
della piena disponibilità: «Sono la serva del Signore. Si compia in me la sua
Parola». Origene parafrasa così le sue parole: «Io sono un foglio bianco, dove
lo scrittore può scrivere ciò che vuole. Faccia di me ciò che vuole il Signore
dell’universo». È l’Immacolata!
Noi non possiamo essere Missionari
se non siamo Oblati di Maria Immacolata.
Occorre che Maria ci trasmetta la
sua grazia di immacolatizzazione. Solo l’occhio puro può discernere i segni dei
tempi. Solo un’intelligenza pura è capace di trovare le vie per rispondere ad essi. Solo un
cuore puro può donarsi senza riserva per la causa del Regno.
Anche per noi soltanto la vita della
Parola ci rende immacolati (cf. Gv
15, 3), ci illumina (cf. Sal 118,
130), ci indica il cammino da seguire (cf. Gv
14, 6), fa ardere il nostro cuore (cf. Lc
24, 32).
Sant’Eugenio ripete anche a noi quello
che, alla fine della sua vita, scrisse ai giovani Oblati in formazione: «Quale
fortuna vi è toccata di consacrarvi a Dio nella Congregazione che ha Maria per
Madre… e militare sotto il vessillo di Maria Immacolata. È una grazia di
predilezione per la terra e una garanzia di predestinazione per la vita eterna» (24 luglio 1858).
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