domenica 11 dicembre 2016

Oggi beatificati i Martiri Oblati nel Laos: Vincent L’Hénoret




Tutta asiatica la beatificazione dei 17 martiri del Laos. Con il Card. Quevedo di Mindanao nelle Filippine, erano presenti i cardinali di Hanoi e di Bangkok. La liturgia si è svolta questa mattina nella cattedrale di Vientiane, l’unica chiesa cattolica della capitale. Presenti anche le autorità politiche con i costumi tradizionali. Erano attese 3000 persone, ma erano molto di meno, perché, per ragioni di sicurezza, era consentita la partecipazione soltanto dalla regione della capitale.
Gli Oblati – 6 dei martiri sono Oblati – erano rappresentati dal Superiore generale, p. Louis Lougen, dal Provinciale dell’Italia e altri due Oblati italiani (uno dei martiri, p. Mario Borzaga è italiano), dal vicepostulatore della causa p. Roland Jacques.
Il nunzio apostolico di Bangkok ha invitato le autorità politiche ad allacciare relazioni diplomatiche con la Santa Sede; sarebbe un grande aiuto per la piccola Chiesa locale.
 

La Chiesa nel Laos. Il primo missionario fu il padre Leria, gesuita italiano, che dimorò a Vientiane dal 1642 al 1648 senza ottenere conversioni. L’entrata definitiva di missionari, dopo molteplici tentativi, si attuò solamente alla fine del secolo XIX. Le conversioni al cattolicesimo si verificarono sia prima della colonizzazione francese (1893) che dopo l’indipendenza (1949). I cristiani non raggiunsero mai il 2%.
Nel 1975 il governo comunista congedò tutti i missionari esteri «per ragioni di sicurezza personale» e nazionalizzò tutte le istituzioni e spesso anche le chiese. Un vescovo e cinque sacerdoti furono imprigionati o mandati in campi di rieducazione. Gli altri due vescovi e la decina restante di sacerdoti non furono detenuti, ma il loro ministero fu limitato. Nel 1988 furono tutti liberati e a partire dal 1989 le pressioni antireligiose risultano diminuite, anche se non completamente tolte.
La grave situazione economica ha obbligato ad aprire le frontiere, ad allentare i metodi basati sull’ideologia e quindi a riconoscere una certa libertà religiosa.
La diocesi della capitale, Vientiane, comprende 11.000 cattolici, suddivisi il 17 parrocchie. Il vescovo, un Oblato, Jean Khamsé Vithavong, ha un solo sacerdote, un Oblato.



Assieme agli altri 16 martiri, è stato proclamato beato p. Vincent L’Hénoret.
Vincent L’Hénoret. Entrato al noviziato di Pontamain nel 1940, fu testimone del massacro perpetrato dai nazisti nello scolasticato di La Brosse-Montceaux, dove furono uccisi cinque Oblati: due padri, due scolastici ed un fratello. Venne ordinato sacerdote nel 1946 e partì per la missione del Laos l’anno successivo.
Trascorse il tempo del suo primo soggiorno laotiano nel settore di Paksane. Pastore attento e severo, seppe farsi amare dai suoi cristiani. Nel novembre del 1957, lasciò la valle del Mekong per andare nel distretto di Xieng-Khouang.
Mercoledì 10 maggio 1961 p. Vincent richiese e ottenne un lasciapassare per andare a celebrare la festa dell’Ascensione in uno dei posti di missione. Il mattino di giovedì 11 maggio partì in bicicletta verso Ban-Ban. Era ancora a diversi chilometri dalla meta quando fu fermato dai militari Pathet Lao. Dopo aver mostrato il lasciapassare riprese la strada. Una testimone, che sentì poco dopo dei colpi d’arma da fuoco, ritornò più tardi, nello stesso giorno, con altre persone e scoprì il posto in cui il corpo era stato frettolosamente sepolto.

P. Vincent, prima di partire in missione, così scriveva ai suoi superiori:
Ho sempre desiderato le missioni all’estero. La missione del Laos mi piaceva, ma ora stiamo fondando una missione difficile nel Ciad e accetterei volentieri di andarci, pronto ad ogni sacrificio, compreso quello della mia vita per la causa di Cristo e della sua santa Madre. Tuttavia, se Cristo mi chiamasse altrove, seguirei questa chiamata, poiché tutte le anime sono state salvate a prezzo del suo sangue, in qualsiasi clima si trovino.

In una lettera, scritta da un catechista alla madre di p. Vincent, si legge:
Vostro figlio, quando è arrivato da noi, ha trovato delle difficoltà: era lontano dall’agiatezza. Ci ha insegnato molte cose, ci ha aiutati a conosce il Signore, ci ha fatto osservare le virtù: era sempre presente per guarirci. Ci ha fatto sfuggire i peccati e ci dato la grazia di Dio. Cercava di aiutarci nella vita. Aiutava gli alunni: alcuni studiano per diventare sacerdoti, altri per essere catechisti. Ci aiutava a cercare il cibo e ha fatto in modo che molti siano istruiti…




1 commento:

  1. Veramente commoventi le testimonianza di questi sacerdoti Oblati. molto decisi a dare la vita come Padre Vincent. Dio protegga e benedica il Vostro Ordine di Maria Immacolata. Veri testimoni di Cristo in questi paesi sperduti. Grazie Padre Fabio, Sempre UNO Gino

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