La
Chiesa del Laos riconosce nei Martiri beatificati domenica 11 novembre i suoi
padri fondatori. I cristiani del Paese a tutt’oggi sono una piccolissima
minoranza, marginalizzata dalla vita del Paese, con quattro vicari apostolici e
14 sacerdoti e 88 religiose.
Proprio
per questo, sapere che la Chiesa riconosce 17 di loro come beati e santi, dà
una grande fiducia e speranza ai cristiani del Laos. Non solo a loro, ma anche
alla numerosa diaspora di cristiani di quel Paese che oggi sono sparsi in varie
parti del mondo.
La
beatificazione di sei Oblati dà anche una particolare gioia alla loro famiglia
religiosa, i Missionari Oblati di Maria Immacolata, che li vede aggiungersi
agli altri 24 beati dell’Istituto e al loro santo fondatore, Eugenio de
Mazenod.
Nato
nel nord della Francia, entrò nel noviziato di Pontmain nel 1944. Avendo un fisico
robusto, rettitudine morale a tutta prova, non c’è da meravigliarsi che nel servizio
militare scelse il corpo dei paracadutisti. Tornato allo scolasticato di
Solignac, chiese di andare in missione ed ebbe la gioia di essere inviato al
Laos, dove giunse nel 1952. Verrà immediatamente assegnato alla missione tra i K’hmuh,
rimanendovi fino alla morte, soprattutto con i Rifugiati. Fu proprio la sua presa
di difesa nei confronti di questa minoranza, i K’hmuh, la causa della sua
uccisione.
Nella
settimana prima di Natale del 1967, p. Jean aveva voluto visitare un piccolo
gruppo di K’hmuh rimasto vicino a Ban Na. Mentre tornava a Hin Tang, cadde in
un’imboscata dei Lao-Viet, la sera di sabato 16 dicembre. Due colpi al petto e
Padre Jean crollò. Si scrisse allora: “Le capacità organizzative e l’ingegno profusi
nel conservare e distribuire gli aiuti umanitari, davano fastidio a qualcuno; gli
aiuti, paracadutati dal cielo, certamente stuzzicavano appetiti e eccitavano passioni.
È certo che è stato ucciso a causa e nell’adempimento del ministero apostolico”.
Il giorno dopo, uno dei catechisti ha scritto ai suoi genitori: “Padre Jean è
morto perché ci amava e non ha voluto abbandonarci.”
Il 20 dicembre
1951 p. Jean aveva scritto al superiore generale:
Ho
sempre aspirato alla vita missionaria, fin dall’infanzia. Perciò sono entrato
nella Congregazione. Ho vissuto gli anni di scolasticato per raggiungere l’obiettivo.
Tra le tante missioni Oblate che ho potuto ammirare, fin dal noviziato, mi
sentivo attirato dal desiderio di portare il Vangelo nel Laos. Perciò non ho
mai cambiato idea.
Pertanto,
mio Reverendissimo Padre, le chiedo di inviarmi in Laos. [...] Credo di avere
le necessarie capacità fisiche. Pur sopportando bene il freddo, ho constatato
durante il servizio militare nel sud del Marocco che il caldo non mi causava
alcun problema. Durante lo Scolasticato non ho mai avuto problemi di salute. Infine,
il lavoro manuale, spesso duro, degli ultimi sei anni e il servizio militare
nei paracadutisti, confermano una buona resistenza fisica.
bravo Padre Jean... sapeva fare tutto, ed era un uomo di grande umanità e grande fede. Oggi è la sua festa. Padre Jean, prega per noi!...
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