È sempre difficile
trovare qualche parola diversa tra le consuete che circolano nello scambio di
auguri di Buon Anno.
Sono andato a cercare
se tra i Detti di Apa Pafnunzio ce ne fosse uno che mi fosse d’ispirazione per
questo 2017. Ho così trovato un pensiero che mi sembra adatto per un nuovo
inizio, che già dice con certezza la meta:
Avrebbe voluto essere terzo, con quei due primi fortunati
che s’erano incamminati silenziosi dietro il Maestro, confidando nelle parole
del Battista.
Come loro, anche apa Pafnunzio non sapeva la vera ragione
per la quale lo stesse seguendo, era un desiderio non ancora ben chiaro e
insieme vi era spinto da una forza impellente.
Si sentì scoperto, quando il Maestro si voltò verso i due.
Non avrebbe saputo cosa rispondere quando si sentì interpellato: “Chi
cercate?”. Per fortuna Andrea e l’altro discepolo furono pronti a rispondere,
anche per lui: “Maestro, dove abiti?”.
Gesù portò i due nella capanna di frasche che s’era
costruito lungo le rive del fiume Giordano, mentre aveva guidato Apa Pafnunzio
nella grotta del deserto. I tre, in luoghi diversi, rimasero con lui.
Ma non era quello il luogo dove il Maestro abitava. Si
trovava nella capanna al Giordano in modo provvisorio, prima di andare a vivere
a Cafarnao. Ma neppure Cafarnao era il suo vero luogo, come non lo era Betania,
dove si recava dagli amici, neppure Gerusalemme, la città santa. Ogni luogo era
di passaggio, non era la meta. Non aveva dove posare il capo.
Neppure la cella di apa Pafnunzio era dunque il “dove” di
cui egli era in cerca.
La domanda di allora continuava a rifiorire con insistenza
sulle labbra dell’apa: “Maestro, dove abiti?”.
La risposta gli giunse improvvisa, cogliendolo di sorpresa.
Eppure era scritta a chiare lettere nel Libro. Quante volte l’aveva letta,
senza comprenderla veramente.
Ai due primi discepoli era bastato attendere fino all’ora
dell’ultima cena, quando intesero che Gesù stava per andare al Padre. Apa
Pafnunzio lo scopriva solo adesso, dopo tanti anni…
Era dunque quello il “dove” del Maestro? L’Abbà dal quale
mai s’era allontanato e al quale tornava quando la notte da solo si ritirava in
luoghi solitari. Il suo “dove” èra proprio il seno del Padre, il Paradiso: lì
abitava.
Ora che lo sapeva, apa Pafnunzio continuava ancora a
chiederglielo: “Maestro, dove abiti?”. Lo faceva con gioia, per sentirsi
ripetere la risposta che già conosceva, per lasciarsi accendere dalla speranza,
per pregustare già la dimora eterna: Abbà.
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