Ho appena iniziato il corso al Claretianum per il nuovo anno accademico. Sono ormai 40 anni che vi insegno.
Nel 1975 fui coinvolto nel lavoro della preparazione della beatificazione di Eugenio de Mazenod. Tra l'altro dovetti curare una sua biografia popolare, alla quale collaborò Gino Lubich e Giovanni Casoli. Questo mi impedì di portare a termine la licenza in Ecclesiologia all’Università del Laterano. Fu provvidenziale perché il Provinciale mi invitò a studiare la teologia della vita religiosa. All’università mi aveva affasciato l’insegnamento del Prof. Lozano proprio sulla teologia della vita religiosa. Fu così che lo seguii per continuare gli studi al Claretianum. L’istituto aveva preso il via da pochi anni, con un gruppo di professori particolarmente motivati e preparati: Proietti, Silva, Hornung, Rovira… Ottenni la licenza con la guida di un amato professore di storia, Mainka, sul tema della comunità oblata delle origini, che fu subito pubblicata sulla rivista dell’Istituto. Quando andai a colloquio con Lozano, per chiedergli se vedeva l’opportunità che continuassi per il dottorato, mi sentii rispondere che non soltanto quello era il desiderio dei professori, ma che ero invitato ad iniziare l’insegnamento.
Divenni così suo assistente
e quando egli andò a insegnare negli Stati Uniti, mi fu affidata la sua
cattedra. Fu grazie all'insegnamento che potei portare a termine la tesi di
dottorato. Il libro mi valse il premio Malipiero e l'assunzione all’Università
del Laterano per l'insegnamento della teologia spirituale.
Torno sempre con gioia sulla
cattedra, anche se ogni volta dico che è l’ultima perché ormai gli impegni sono
troppi… Una volta mi compiacevo di essere il professore più giovane, oggi sono
il più anziano per età e per insegnamento. Sono più contento ora di allora. Guardo indietro e rivedo centinaia e centinaia di studenti oggi ai posti di frontiera. Anche questa è una missione!
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