martedì 24 gennaio 2017

Si conclude il 200° anniversario degli Oblati


Enrico Tempier, il primo compagno
Sant'Eugenio de Mazenod
Il 25 gennaio si conclude il 200° anniversario degli Oblati
Per la chiusura degli 800 anni dalle origini dei Domenicani, il 21 gennaio scorso, papa Francesco è andato a celebrare la messa nella basilica di san Giovanni in Laterano.
La chiusura dell’anniversario della nascita degli Oblati (200 anni) è stata meno solenne ma non meno sentita ed ha avvolto di grande gioia l’intera comunità.
Il 16 dicembre 1819 sant’Eugenio, a quasi tre anni dagli inizi, raccontò al nuovo vescovo di Aix, Mgr de Bausset, insediato da appena un mese, le origini della propria Opera.


Le stanze della fondazione
Nel corso dell’anno 1815, M. l’abbé de Janson e M. l’abbé Rauzan, s’erano consultati per rispondere al progetto del S. Padre che desiderava la predicazione di missioni in Francia. Costoro supponendo la mia disponibilità si rivolsero a me per invitarmi a unirmi ad essi in questa santa opera. Le loro insistenze furono tali e i motivi addotti così ragionevoli, che mi pareva impossibile non aderire alla proposta.
Non era però senza un gran dispiacere ch’io mi sentivo come forzato a lasciare la diocesi, perché fin dal primo istante che entrai nello stato clericale, m’ero consacrato intenzionalmente al suo servizio. […]
Mi trovavo in questo stato di perplessità quando il Signore mi ispirò il progetto di costituire ad Aix una società di missionari destinati ad evangelizzare preferibilmente i poveri delle campagne fino agli ultimi borghi della Provenza. Feci presenti le mie intenzioni ai vicari generali i quali l’approvarono; e immediatamente misi il progetto in esecuzione, gettando le fondamenta di quella piccola società che da cinque anni lavora ininterrottamente alla conversione delle anime con un successo che è dovuto unicamente a Dio e che può essere considerato un miracolo.
Allora fui in grado di rispondere ai signori Janson e Rauzan che non mi era possibile aderire al loro invito perché le necessità della diocesi reclamavano i miei servigi. Infatti cominciai subito con alcuni collaboratori zelanti quel ministero medesimo a cui essi volevano partecipare, in favore delle povere anime abbandonate da cui eravamo circondati. […]


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