Quando
venne l’ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse
loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia
passione» (Lc 22, 14-15).
Letteralmente:
“con desiderio ho desiderato”, “ho ardentemente desiderato”.
Anche
noi, come gli apostoli, ci siamo appena seduti per l’ultima cena. Vogliamo
rivivere il Giovedì Santo. Lasciamo che Gesù ripeta il suo ardente desiderio di
stare con noi, con ognuno di noi. Chissà se crediamo davvero a queste sue
parole, a questo suo desiderio.
La prima cosa che ci è chiesta, entrando nella sala superiore, è credere all’amore di Dio che si manifesta nel Figlio suo, e lasciarci avvolgere da esso: siamo desiderati, cercati, raggiunti, amati. Un Dio che ci invita a pranzo, a stare con lui, perché da sempre ha tanto desiderato mangiare con noi!
Vorremmo
dire, come nella prima lettera di Giovanni: “Sì, Gesù, noi crediamo all’amore,
al tuo amore per me, all’amore per il fratello che è seduto accanto a me.
Crediamo che hai aspettato da un’eternità questo momento per stare con noi, per
mangiare con noi”.
Gesù
ha vissuto per questo momento, l’ha atteso con trepidazione. Aspettava con
impazienza che si accendesse il fuoco che era venuto a portare sulla terra
fredda e buia: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che
fosse già acceso!». Bramava con ansia che giungesse il momento: «Ho un
battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia
compiuto!» (Gv 12, 49-50). La sua Pasqua gli sta
davanti e lo aspetta. L’“ora” è arrivata. Può finalmente confidarlo ai suoi: «Ho tanto
desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione».
Nell’omelia del giovedì santo del 21 aprile 2011, dopo aver ricordato il desiderio di Gesù di stare con i suoi, Benedetto XVI domandava: «Gesù ha desiderio di noi, ci attende. E noi, abbiamo veramente desiderio di Lui? C’è dentro di noi la spinta ad incontrarLo? Bramiamo la sua vicinanza, il diventare una cosa sola con Lui, di cui Egli ci fa dono nella santa Eucaristia? Oppure siamo indifferenti, distratti, pieni di altro?».
In
questo Giovedì Santo, prendendo posto a tavola nel cenacolo, possiamo chiederci
quali sono i sentimenti che ci animano, che guidano la nostra vita. Possiamo
condividere i desideri di Gesù e desiderarli ardentemente con lui e come lui
portarli a compimento?
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