domenica 7 marzo 2021

Un grande ritiro con le piccole cose di ogni giorno

 


Per fare un “ritiro” non occorre fare cose straordinarie. Basta fare le cose di sempre, stando tuttavia attenti, momento per momento, alla volontà di Dio, così da insaporire ogni azione con il sale dell’amore.

Il ritiro si vive dunque nel presente, facendo quello che si fa sempre. Occorre però essere attenti, attimo per attimo, a quanto suggerisce lo Spirito, che sempre ricorda le parole di Gesù. È così che possiamo ritrovare la semplicità del quotidiano vivere evangelico.

Il qui e ora sono sacramento dell’amore di Dio che mi raggiunge e mi penetra, sono il luogo e il tempo della mia risposta d’amore e della mia adesione a Dio. «Tu lo sai, mio Dio – ripeteva Teresa di Gesù Bambino –, che per amarti sulla terra non ho che l’oggi»; «che badiamo solo all’attimo che passa. Un attimo è un tesoro...».

Giovanni XXIII normava la propria vita – e per questo fu semplice e affascinante – su un presente fatto di gesti usuali, ma compiuti con solennità e interezza: «Io devo fare ciascuna cosa, recitare ogni orazione, seguire quella regola, come se non ci avessi altro da fare, come se il Signore mi avesse messo al mondo solo per fare quella azione».

Il mangiare e il dormire, il lavoro ripetitivo e monotono, lo sport, lo studio, il tempo libero, la conversazione amichevole, la malattia... tutto può diventare materia prima con cui forgiare l’uomo nuovo a immagine del Cristo. Ad una condizione: che tutto si compia nell’amore…

La vita è semplificata perché tutta concentrata sull’amore nell’attimo presente. E se sbaglio, ogni giorno posso ricominciare di nuovo e ricominciare ancora: posso sempre ricominciare.

È con questa convinzione che oggi abbiamo iniziato la nostra settimana di esercizi. Siamo più di 150 persone, alcune, poche, che si radunano nella chiesa degli Oblati a Cosenza, altre via zoom. Così possiamo percorrere insieme il nostro cammino verso la Pasqua.

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