lunedì 29 marzo 2021

Perché mi hai abbandonato? / 3


Dopo la “prima” parola di adesione piena alla chiamata di Dio – “Ti seguirò ovunque andrai” –, anche per il discepolo giunge il momento di quest’“ultima” parola: “Perché mi hai abbandonato?”.

È il perché silenzioso di Maria, ai piedi della croce, quando le è chiesto di sacrificare il figlio, nel distacco più amaro. All’inizio con slancio aveva detto il suo “eccomi” gioioso. Ora non ha più parole neppure lei. Semplicemente “stabat”, in silenzio.

È il perché, spesso gridato, come lo gridò Gesù, nella vita quotidiana del discepolo, quando giungono momenti in cui sembra che Dio si sia allontanato, si sia ritirato, rendendosi irraggiungibile, indifferente alla supplica. Dov’è Dio quando muore un figlio giovane, quando si è vittime innocenti di ingiustizie e violenze, quando esplodono le guerre? O più semplicemente, perché non risponde quando abbiamo bisogno di aiuto nella vita d’ogni giorno e lo preghiamo per il lavoro, per la salute, per l’armonia in famiglia? Dove trovare Dio, quando se n’è andato e ci ha lasciati soli?

È la chiamata a seguire il Maestro fino all’ultimo. Anche quando il progetto di Dio sembra entrare in conflitto con i nostri progetti, anche quando vorremmo qualcosa di diverso, scegliere altri modi di vivere.

Gesù ha condiviso ogni nostro “perché” e in ogni nostro “perché” possiamo udire l’eco del suo grande “perché”. Nella notte, nell’assurdo, nell’incomprensione, nel fallimento… in ogni abbandono, crediamo che egli c’è, sia che lo sentiamo sia che non lo sentiamo.

In quel grido sula croce la missione di Gesù appare in tutta la sua straordinaria grandezza: riconcilia cielo e terra, apre la via e trasmette la forza e la capacità di essere fedeli, come lui, nel compimento della missione che il Padre ha affidato a ciascuno di noi. Ha provato la solitudine perché non fossimo più soli. Ha vissuto l’abbandono perché noi mai fossimo abbandonati. È morto perché noi non morissimo: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me… non morrà in eterno» (Gv 11, 25-26).

Chi sarà dunque contro di noi? Dio, «che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi?». «Chi ci condannerà? Cristo Gesù, che è morto… per noi?» (Rm 9, 32.34).

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