martedì 23 marzo 2021

Dante, Paolo VI, Ravasi


25 marzo: Giornata di Dante, nei 700 anni dalla morte. 

Il 25 marzo del 1300 si sarebbe trovato nella selva oscura, da dove inizia il suo straordinario viaggio.

Il mio piccolo omaggio per questo centenario è un articolo pubblicato sulla rivista dell’Editrice Ancora di Milano (”Vita Consacrata”): Vergine madre, figlia del tuo figlio. La preghiera di Bernardo nel Paradiso di Dante. Qualcosa ho messo sul blog.

Ho scelto di commentare la preghiera che san Bernardo di Chiaravalle rivolge alla Vergine nell’ultimo canto del Paradiso, perché è stata accolta, nella sua prima parte, come inno della Liturgia delle ore. L’Ufficio divino della Chiesa italiana non recepisce nessun’altra poesia del vasto repertorio della nostra letteratura. Non, ad esempio, la preghiera alla Vergine con cui termina il Canzoniere di Petrarca, non uno degli Inni sacri di Manzoni, non poesie più recenti, come “Cristo, pensoso palpito” di Ungaretti. Quei versi di Dante meritano di essere pregati regolarmente per la grandezza dei temi trattati, «per la purezza dell'ispirazione, per il vigore congiunto a squisita eleganza», come scrive Paolo VI Lettera apostolica Altissimus cantus del 7 Dicembre 1965, per il settimo centenario della nascita del Poeta.

Sì, Palo VI ha scritto una lettera per quel centenario. In essa invitava a leggere Dante «non precipitevoli e frettolosi, ma con mente penetrante e con meditazione amorosa». Lo chiama signore dell’altissimo canto”,  e lo colloca tra i grandi innografi cristiani: «Nel maestoso coro dei poeti cristiani, dove si distinguono Prudenzio, S. Efrem Siro, S. Gregorio Nazianzeno, S. Ambrogio Vescovo di Milano, S. Paolino da Nola, Venanzio Fortunato, S. Andrea di Creta, Romano il Melode, Adamo di S. Vittore, S. Giovanni della Croce e altri — passarli in rassegna tutti sarebbe molto lungo — l’aurea cetra, l’armoniosa lira di Dante risuona di mirabili tocchi, sovrana per la grandezza dei temi trattati, per la purezza dell'ispirazione, per il vigore congiunto a squisita eleganza» (Ibid.). (Anche Benedetto XV, in occasione del sesto centenario della morte di Dante Alighieri, gli aveva dedicato una Enciclica, In praeclaram summorum).


Dante, Paolo VI… e Ravasi? Certo, un uomo di cultura come Ravasi ha  molto a che fare con la Divina Commedia, ma qui lo cito per ben altra ragione. Di Ravasi ho appena visto un breve intervento su Dante, in un video: “Dante è vivo. A 700 anni dalla morte”. https://www.youtube.com/watch?v=eMeqW5KwM30

Mentre lo ascoltavo – dice sempre cosa interessanti – lo sguardo mi è andato sulla sua biblioteca che appare alle sue spalle e… tra i libri spicca (almeno per me!) il Dizionario dei valori oblati! nella prima edizione francese che ho curato… Non è la Divina Commedia, ma insomma…

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