«… con le
disposizioni degli Apostoli riuniti nel cenacolo in attesa che lo Spirito Santo
venisse ad infiammarli del suo amore e a dar loro il segnale per mandarli alla
conquista del mondo».
Ho scritto
queste parole di sant’Eugenio su un grande poster che ho messo nella sala
capitolare, accanto all’urna che avrebbe dovuto raccogliere le schede per l’elezione
del Superiore generale.
Si vede
che i membri del Capitolo erano davvero nelle disposizioni degli Apostoli e,
come a Pentecoste, lo Spirito è sceso: al primo scrutinio p. Louis Lougen è
stato rieletto per un secondo mandato con la quasi totalità dei voti.
Poi è
stata la volta della riconferma di p. Paolo Archiati come vicario generale,
segno che il tandem in questi sei anni ha funzionato bene.
Siamo in
buone mani!
Auguri a entrambi.
Mi piace
rileggere alcune parole di p. Louis rivolte Agli
associati oblati riuniti a Ottawa, 17 febbraio 2011:
«Il
carisma, questo dono che proviamo a vivere, è una via per conoscere e seguire
Gesù, la cui vita, quando lo vediamo appeso alla croce e abbandonato da quasi
tutti i suoi compagni, sembra essere un fallimento totale. Credo che ci sia in
noi Oblati, associati, fratelli e sacerdoti professi, una sorgente di vita che
ha le sue origini in questa esperienza di totale desolazione e di abbandono.
Nel cuore di questa notte spessa, prende forme l’espressione più forte di un
amore incondizionato. È l’amore di un Figlio per il Padre e l’amore di Dio per
il suo popolo. Questa fu l’esperienza del giovane Eugenio de Mazenod, quando
entrò in una chiesa il venerdì santo del 1807. Sant’Eugenio ha visto Gesù sulla
croce e lo ha visto in un modo unico, mai sperimentato prima. Quando comprese
che il sangue di Cristo e tutta la sua vita erano stati donati perché avessimo
la vita in abbondanza, la sua esistenza fu sconvolta.
Un
elemento della spiritualità oblata consiste nel venire a contatto con Gesù,
come mio Salvatore, lasciandomi sommergere dal suo amore incondizionato per me,
per noi, per i poveri e gli abbandonati, per la Chiesa e per il mondo. Questa
esperienza di amore non si fa una volta per tutte: il suo approfondimento
costituisce in verità la crescita della nostra vita spirituale che trasforma e
cambia tutta la nostra vita. In definitiva, questa esperienza dell’amore di Dio
per noi, un amore senza condizioni, gratuito, non meritato, fa di noi persone
libere».
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