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Il ricco è fortunato, stimato,
onorato nel suo ambiente: è qualcuno.
Il povero è socialmente
qualificato, non conta niente: è nessuno.
Agli occhi di Gesù è tutto il
contrario. Ha un diverso modo di valutare persone e situazioni.
Per lui il ricco non vale niente,
non gli dà nemmeno un nome nel suo racconto: una nullità. Si credeva ed era
ritenuto chissà chi e si ritrova all’inferno.
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Questi è consolato, quello è
tormentato. La situazione si è rovesciata.
Gesù sovverte i comuni modi di
considerare. Proclama beati i poveri e lancia guai ai ricchi. Rivaluta chi è
squalificato e svaluta chi è stimato, innalza gli umili e rovescia i potenti,
ricolma di beni gli affamati e manda i ricchi a mani vuote.
Com’è facile anche per noi tenere
in considerazione le persone ragguardevoli, omaggiare i grandi, essere
ossequienti verso chi è influente. Com’è facile scartare i poveri, evitare gli
ignoranti, rimanere indifferenti davanti a chi soffre, ignorare chi ha
bisognoso di aiuto e non sa neppure chiedere per timore, incapace di far valere
i propri diritti.
Dobbiamo proprio capovolgere il
nostro modo di pensare e di agire, imparare a conoscere, a essere vicino, e
chiamare per nome, con affetto, i lazzari che incontriamo. Che nessuno mai ci sia
indifferente.
Grazie condividero' perché illuminante 😊
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